La Madonna del Bellunello in mostra al Museo diocesano

La Madonna del Bellunello in mostra al Museo diocesano

Presentata per la prima volta al pubblico in Italia. È la Madonna in trono con Bambino di Andrea di Bortolotto di Foro detto “Bellunello”, un’importante scultura lignea del tardo Quattrocento in mostra al Museo diocesano di Feltre per la rassegna “Sulle tracce di Andrea Bellunello. Una ritrovata Maestà lignea del Rinascimento”. Un capolavoro che potrà essere visto e ammirato fino al 17 luglio. Un ritrovamento che si configura anche come “ritorno” perché l’autore si lega al territorio bellunese nel quale è nato nel 1435 circa. Trasferitosi fin da giovane a San Vito al Tagliamento in Friuli, il Bellunello rimarrà tuttavia attaccato alla sua terra, tanto da firmarsi “bellunensis” in un’opera inviata alla scomparsa chiesa di Santa Maria Nova di Belluno nel 1481, così da identificarsi per sempre nel toponimo, come Giovanni Antonio Pordenone o Jacopo Bassano.

Attorno alla Madonna in trono, tornata recentemente a una più corretta e integra leggibilità grazie al sapiente restauro condotto da Lucio Zambon e Ginevra Pignagnoli, è stata allestita una mostra-dossier di approfondimento storico-artistico e spirituale sul pregevole gruppo scultoreo. L’evento espositivo si offre inoltre come spunto per allargare l’orizzonte al contesto territoriale, alla scoperta di altri manufatti lignei coevi o di poco successivi presenti nelle chiese della diocesi. Infatti il Museo diocesano è una vivace realtà culturale che si pone in collegamento e in dialogo con le comunità parrocchiali. Per venire incontro a queste esigenze – di studio dell’opera e del suo autore e di proposta di un itinerario sulla scultura lignea quattro-cinquecentesca nel Bellunese – è stata preparata un’agile pubblicazione, la prima di una nuova serie chiamata “Quaderni del Museo Diocesano Belluno Feltre” che, facendo tesoro delle esperienze degli anni precedenti, punta a valorizzare e comunicare ulteriormente lo straordinario patrimonio storico-artistico. Il libretto – con testi di Manlio Leo Mezzacasa, Giacomo Mazzorana, Serenella Castri, Lucio Zambon, Ginevra Pignagnoli e Letizia Lonzi e stampato da Dbs – ha un taglio divulgativo e scientifico insieme e diventa così uno strumento di ricerca e conoscenza non solo per lo studioso ma anche per il semplice visitatore.

Non è un caso che la mostra sia iniziata durante il mese di maggio: è questo il mese che la Chiesa dedica alla Vergine Maria. Nella scultura di Bellunello appare come regina, dal volto dolce e amorevole e connotato da una sottile sensibilità psicologica, seduta in un trono ma diventa lei stessa “trono”, sede di quella sapienza incarnata nel figlio. Gesù Bambino è presentato al fedele in gesto benedicente e in piedi sopra la gamba sinistra della madre, in una posa estremamente originale, disposto leggermente in diagonale e con il piedino sinistro che scivola in avanti. La scultura dimostra l’aggiornamento in senso rinascimentale dell’autore e non era isolata come appare oggi: eraa inserita in una struttura lignea più articolata, un vero e proprio scrigno posto sopra l’altare, chiuso da portelle che venivano aperte in occasione delle feste liturgiche. Questo contesto, arricchito di altre immagini intagliate e dipinte, accresceva il senso della sacralità e della solennità del simulacro.

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