Occhi puntati su Cortina. Tiene banco la vicenda Seam (Servizi Ampezzo), la società partecipata che tra le altre cose gestisce il trasporto pubblico della cittadina. Una società che dovrebbe cedere autobus e autisti a Dolomitibus, così è previsto dal contratto di servizio. Ma a quanto pare ci sono parecchie resistenze. Gli autisti non vorrebbero traslocare. Alcuni se ne sarebbero già andati. «Bisognerebbe sottoscrivere accordi sindacali a riguardo, ma pare che non sia la priorità. E intanto, in assenza di garanzie reali, gli autisti scelgono altre strade. Prima quelli di Dolomitibus e, adesso, anche quelli di Seam» attacca la Filt Cgil. 

«La politica, le aziende di trasporto pubblico hanno deciso di proseguire con la loro politica fallimentare: taglio del servizio. Meno corse, meno utenti, più difficoltà di costruire i turni, meno autisti, meno corse etc etc» sottolinea Alessandra Fontana, segretaria provinciale del sindacato. «Mancheranno gli skibus, il servizio per i pendolari, per gli studenti e per i cittadini. Prendiamo atto che il servizio pubblico è fallito. Un’unica cortesia: la si finisca di addossare la responsabilità agli autisti che, per poco più di 1.000 euro svolgono questo lavoro e che chiedono solo qualche certezza sulla propria vita lavorativa e privata (a questo punto l’emergenza è quella di rispondere al “cosa farò domani?”). La responsabilità è esclusivamente in capo ai Comuni, che hanno deciso di non occuparsi più dei propri cittadini e del servizio, rinunciando a contrattare contrattando seriamente i contratti di servizio, della Provincia che, malgrado le rassicurazioni, non ha alcun interesse a svolgere il proprio ruolo strategico di Ente di governo e di aziende di trasporto pubblico che hanno dimenticato la propria natura di servizio pubblico a fronte di politiche privatistiche di efficientamento e di business che, con i diritti, hanno ben poco da spartire. A quanto pare, gli utili di bilancio contano di più del servizio ai cittadini e degli autisti del settore».