In provincia, una delle prime strutture per anziani, colpite dal virus, è stata quella di Puos.
Ma ora, dopo 107 giorni, la casa di riposo è di nuovo libera dal Covid.
«In questo momento provo un senso di sollievo. E di contentezza – ha affermato Mariaelena Merella, la responsabile dell’Area sociale dell’Alpago e direttrice della struttura -. Sì, siamo felici. Il peggio era già alle spalle, ma due signore continuavano ad alternare positività e negatività al tampone. Stamattina, però, è arrivato il responso che tutti aspettavamo».
Mariaelena Merella si guarda indietro: «All’inizio, quando è scoppiata l’emergenza, c’era paura. La prima settimana, in particolare, si è rivelata davvero difficile. Ma in tanti ci hanno appoggiato: dai parenti degli anziani ai semplici amici, passando per le persone del paese. E questo ha fatto la differenza».
Eppure, in alcuni frangenti, il tunnel sembrava senza via d’uscita: «Eravamo spesso in ansia per i dispositivi di protezioni individuale. Poi ci siamo appoggiati a una farmacia della provincia, che ha dato tranquillità e garanzie. E l’angoscia si è stemperata, lasciando il posto a nuove certezze».
Durante la pandemia, il Centro servizi socio-assistenziali ha registrato la perdita di quattro vite: «Il primo pensiero va proprio a loro». E adesso? Si apre un’altra fase: «A cominciare da lunedì, quando riprenderanno le visite con i parenti, all’esterno».
Immancabili, infine, i ringraziamenti: «Agli anziani residenti, ai loro familiari e all’intero personale. Oltre alla professionalità, tutti ci hanno messo il cuore per portare avanti questa battaglia. Un ringraziamento va pure a quanti ci sono stati vicini: chi con messaggi, chi con donazioni e telefonate. Godiamoci il momento, anche se non dobbiamo mai abbassare la guardia».
