Prime concessioni nella fase 2? E primi sgarri.
In tutto il Veneto. E anche a Belluno: nella giornata in cui hanno riaperto i locali, qualcuno è andato sopra le righe. O meglio, oltre le regole: tanto che sono scattate 7 sanzioni.
Foto e video degli assembramenti, arrivati da varie zone della regione, hanno mandato su tutte le furie il governatore Luca Zaia: «Ho ricevuto immagini della movida a cielo aperto – ha dichiarato in conferenza stampa -. Sia chiaro, non ho nulla contro la festa. Ma bisogna capire che il divieto degli assembramenti e l’uso della mascherina sono imprescindibili per la sicurezza dei cittadini. Non stiamo parlando di coercizioni o attività da regime, bensì di regole salvavita».
Alcuni, però, se ne infischiano: «Vorrà dire che li aspetteremo alle porte dell’ospedale. E magari sono le stesse persone che fanno la morale sui social network. Stiamo attenti, perché il virus non avrà più un mitragliatore, ma è un eccellente cecchino: basta un solo proiettile per colpire». Il timore è che si rialzi la curva del contagio: «Se dovesse accadere, richiuderemo tutto. Bar, ristoranti, piscine, palestre, spiagge, aziende. È questo che vogliamo? Rimanere di nuovo chiusi in casa col silicone?».
Infine, l’appello di Zaia: «Facciamo quadrato e rispettiamo le regole. Inutile poi rivendicare dei diritti, se non si compiono i propri doveri. Si può andare al bar. Si possono pure incontrare gli amici, ma non serve fare l’happy hour come prima del lockdown. Anche perché è un sacrificio minimo: non va dimenticato che 1.820 persone hanno perso la vita. Rispettiamo almeno loro».