In autunno il brand delle Dolomiti bellunesi: autenticità, avventura e paesaggi maestosi

In autunno il brand delle Dolomiti bellunesi: autenticità, avventura e paesaggi maestosi

Ci sono Dolomiti e Dolomiti. E quelle bellunesi entro l’autunno avranno un marchio univoco, autorevole, inconfondibile. Che racconterà il dna del nostro territorio. Ci stanno lavorando dallo scorso autunno lo scozzese Tom Buncle e Roberto Locatelli, i due consulenti ingaggiati da Palazzo Piloni per attuare il piano di marketing territoriale elaborato da Eurac e finanziato con 5,75milioni di euro dal Fondo per i Comuni confinanti.

Si comincerà dalla creazione del marchio, la base da cui nascerà l’attività di marketing. Ci sta lavorando Tom Buncle, amministratore delegato di Yellow Railroad, società di consulenza di Edimburgo. Che sgombera subito il campo dagli equivoci: «Brand e marketing sono due cose diverse. Il primo rappresenta chi siamo, ovvero l’identità e la personalità di una destinazione, ciò che la rende unica e memorabile. Il marketing, invece, rappresenta il come comunichiamo questa personalità».

In questi mesi Buncle sta svolgendo un’approfondita indagine nei tre mercati di riferimento individuati da Eurac: Italia, Germania e Regno Unito. La ricerca ha coinvolto persone tra i 18 e i 65 anni, divisi tra chi ha già visitato il Bellunese e i potenziali clienti. «I risultati sono stati oltre le aspettative – spiega il consulente – perché abbiamo ottenuto risposte chiare ed omogenee: significa che gli intervistati sono stati in grado di distinguere la destinazione turistica della provincia di Belluno da altre vicine».

Cosa ricordano i turisti delle Dolomiti bellunesi? Il 38% la maestosità dei paesaggi; il 19% le attività all’aria aperta; un altro 19% l’autenticità, un ambiente vero e incontaminato («Un valore sempre più ricercato dal turista», spiega Buncle); il 10% la cultura e la gastronomia; il 6% il lusso. Ne esce un’immagine nitida. «Che converge – conclude il consulente scozzese – con chi vive nel territorio, come ho capito incontrando la settimana scorsa i componenti del Comitato d’indirizzo della Dmo».

Una volta completata l’indagine, i dati saranno rielaborati nel nuovo marchio d’area. Che poi, spiega Roberto Locatelli, Ceo dell’agenzia Trento Plus communications – sarà veicolato per mezzo dei consorzi, della Dmo e attraverso internet e social media». Eppure un marchio in realtà c’è già: “Dolomiti, the mountains of Venice”. E non andrà in pensione. Ma, come spiegano i due esperti internazionali, «Se rappresenta bene il territorio dal punto di vista geografico e di marketing, non trasmette nulla del dna del Bellunese».

E la Dmo? Continuerà a fare il suo mestiere, ovvero portare avanti le strategie di marketing elaborate tutti insieme. «L’obiettivo – spiega il consigliere delegato al turismo, Danilo De Toni – è di riuscire a strutturarla, formando un team di almeno 4-5 persone». Intanto è scaduto da poco il bando per la ricerca di un responsabile marketing: 22 le candidature presentate. Mentre per il ruolo di direttore, lasciato vacante da Giuliano Vantaggi, per ora non ha avuto esito la ricerca tra i soci della Dmo.

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