La cifra è mostruosa: 9,7 miliardi di euro in meno nelle casse del turismo invernale. Certo, il numero riguarda tutta Italia e fa i conti con un inverno mai nato. Ma se si va a fondo, è mostruosa anche la cifra per territori. Perché impianti fermi e piste chiuse costano circa 900 milioni di euro al Veneto. Se si pensa che l’80% delle ski aree della regione si trova nel Bellunese, si ha la reale misura di quanto pesa il Covid.
A tirare le somme è Demoskopica. L’ultima indagine dell’istituto di ricerche è basata proprio sul turismo invernale. E rileva un vero e proprio crollo della spesa.
I DATI
Secondo la ricerca, gli impianti chiusi hanno provocato una perdita di 12,4 milioni di arrivi. Le presenze potrebbero essere almeno il doppio. E la traduzione diretta in mancati incassi è presto fatta: 9,7 miliardi. Trentino-Alto Adige, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Veneto da soli possono lamentare l’86% dei mancati introiti complessivi italiani (circa 8,4 miliardi di euro). Il tutto nell’arco di appena quattro mesi, vale a dire nel periodo dicembre 2020-marzo 2021. Non è difficile raggiungere cifre simili se si pensa che la spesa media pro capite stimata per una settimana bianca si aggira sui 785 euro.
DOLOMITI BELLUNESI MAZZIATE
Il bagno di sangue investe in pieno anche il Bellunese. Demoskopica rileva che il Veneto quest’inverno ha perso 1,1 milioni di arrivi. Le presenze potrebbero essere quasi il doppio. E almeno la metà mancano all’appello delle Dolomiti bellunesi. Il conto? 886 milioni di euro in meno per il Veneto. Azzardare una cifra per Belluno non è poi così difficile. Si possono stimare almeno 500 milioni di euro andati persi. Dentro ci stanno anche alberghi, ristoranti, lavoratori stagionali. E famiglie, ovviamente.