Riparte, il turismo, dopo un anno e mezzo di grande difficoltà. E il Feltrino è una delle locomotive bellunesi. Lo dimostrano i dati su presenze e arrivi dell’estate 2021, presentati questa mattina dall’assessore al turismo dell’Unione montana Feltrina, Dario Scopel, assieme al vicesindaco di Feltre Alessandro Del Bianco e a Lionello Gorza, presidente del consorzio Dolomiti Prealpi, braccio operativo per la promozione turistica dell’area.
I mesi estivi appena andati in archivio mostrano chiaramente una tendenza al rialzo, e si avvicinano ai numeri di due anni fa, prima della pandemia globale. Nel 2019 i 13 comuni appartenenti all’Unione montana feltrina misero insieme oltre 141mila presenze. Che crollarono, un anno dopo, a quota 72mila: in pratica un calo netto del 50%. Quest’anno (ma il dato è ancora parziale, mancano i dati dell’ultimo trimestre) siamo già a quota 82.500: «Certo, in termini assoluti il recupero non c’è ancora stato – spiega Scopel – ma la tendenza è chiara. Soprattutto se teniamo conto che anche quest’anno, rispetto a due anni fa, sono mancati i grandi eventi primaverili e della prima parte dell’estate, come la 24ore Castelli, che fanno sempre grandi numeri. E poi è mancato in gran parte il turismo straniero, soprattutto quello extra Ue».
La tendenza si riflette analizzando i dati relativi all’imposta di soggiorno. Che da tre anni è unica per tutti i comuni dell’Umf. «Una scelta vincente – aggiunge Scopel – che permette di fare sinergie e di mettere in campo strategie e progetti di ampio respiro. Mi auguro che la scelta del Feltrino possa essere ripresa anche negli altri territori. L’obiettivo dev’essere un’imposta di soggiorno per tutta la Provincia». Nel 2019 l’unione montana incassò 124mila euro. Un anno dopo il crollo a 66mila. Quest’anno nei primi nove mesi dell’anno gli euro incassati sono stati 72mila. La ripresa si vede anche analizzando i dati dei tre comuni feltrini storicamente più forti dal punto di vista delle presenze. Feltre, che nel 2019 aveva toccato le 45mila, quest’anno ne ha messe in fila 25mila. Ma anche in questo caso va tenuto conto del fatto che la stagione turistica è partita in notevole ritardo, concentrandosi di fatto tra luglio e settembre. Lamon invece rimane stabile a quota 6.400 presenze: segnale di un tipo di turismo meno legato ai flussi annuali. Arsié, che grazie al lago del Corlo annovera un grandissimo numero di campeggiatori, di fatto nel 2021 ha già recuperato quasi totalmente rispetto al pre-pandemia: nel 2019 le presenze furono 28mila, quest’anno 26mila.
Scorporando i dati e limitandoci solo a quelli dei tre mesi estivi, nel 2021 i comuni del Feltrino segnano -15% rispetto al 2019. Si tratta di 9.000 presenze in meno, ma bisogna fare riferimento ad una stagione accorciata. Tanto che, come puntualizza Gorza, «Ad agosto non si trovava una camera libera e i nostri operatori hanno fatto ottimi numeri, soprattutto ad agosto e settembre».
Un dato interessante è quello che mette a confronto le presenze alberghiere. La stima del Comune di Feltre parla di un -2% rispetto al 2019. «Grazie ai grandi investimenti fatti (concerti di richiamo extraregionali, totem card, nuova gestione dei siti museali) – conclude Del Bianco – Feltre ha tenuto molto meglio rispetto agli altri territori. Basta vedere i dati: nel settore alberghiero il confronto 2021-2019 vede il Veneto perdere il 22% delle presenze. La provincia di Belluno, grazie alla montagna e alla ricerca di vasti spazi ha tenuto meglio, ma ha perso comunque il 7%».
