«Canale d’Agordo è un piccolo paese di montagna in cui l’umiltà della gente è carattere distintivo. Quell’umiltà che ha reso grande Papa Luciani». Le parole del Patriarca di Venezia hanno scandito ieri (11 settembre) il ricordo di Albino Luciani, nella grande messa di ringraziamento per la beatificazione. A una settimana di distanza dalla proclamazione di Piazza San Pietro, Canale d’Agordo ha rivissuto l’atmosfera di festa.
Migliaia di fedeli arrivati da tutto il Triveneto per la celebrazione, presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia, che ha ricevuto le prime reliquie del beato Luciani. Nell’omelia è stato ricordato il percorso del giovane Albino, nato da una famiglia umile. Particolarmente significativa la lettura della lettera scritta dal padre Giovanni, poche settimane prima che Albino entrasse in seminario: «Se questa è la tua scelta, figliolo, pensaci bene e rifletti. Per non fare brutta figura con il paese; per non fare torto al parroco, che ti vuole bene. E per non far torto al Signore».
«È il segno distintivo di quell’umiltà che Albino Luciani ha respirato a Canale d’Agordo, tra la sua gente di montagna, e che è diventata il motto dell’azione pastorale» ha detto il patriarca Moraglia. «Quell’umiltà che è diventata sorriso dell’anima».