Stabilizzare l’attività del secondo elicottero di soccorso. La richiesta alla Regione Veneto arriva direttamente dal Soccorso alpino, per bocca del delegato provinciale del Cnsas, Alex Barattin:

Del successo della sperimentazione messa in campo l’anno scorso (e pagata per un quarto dalla Regione e per il resto da Dolomiti Emergency) parlano i numeri. Tra luglio e agosto 2022 il secondo elicottero di soccorso – di stanza a Cortina- ha portato a termine 166 interventi. Un bell’aiuto per le squadre del Soccorso alpino, che hanno potuto lavorare con più serenità. Senza l’elicottero, infatti, spiega lo stesso Barattin, «In 103 casi le missioni sarebbero state a carico del personale di terra». Con i conseguenti rischi del caso: «Il secondo elicottero ci è stato di grande aiuto – spiega il delegato del Cnsas – perché ci ha consentito anche di lavorare con più serenità».

Insomma, sarebbe importante che il servizio fosse reso stabile. Tanto più che, conclude Barattin, «Stiamo assistendo ad un importante aumento delle presenze turistiche, soprattutto nel periodo estivo. Il trend è in costante ascesa, e va di pari passo con il numero di interventi di soccorso».

Se poi si aggiunge il fatto che all’orizzonte si presentano alcuni grandi eventi (le Olimpiadi 2026 su tutti) ecco spiegato perché le attuali forze in campo (“Falco”, che vola dalle 9 alle 21 e l’elicottero di base a Treviso, attivo 22 ore al giorno) non sono più sufficienti.