Il caro bollette spaventa i Comuni: palasport e palaghiaccio a rischio chiusura

Il caro bollette spaventa i Comuni: palasport e palaghiaccio a rischio chiusura

Il primo a lanciare l’allarme era stato Dario Bond. Il deputato bellunese aveva sollevato la questione del rischio chiusura degli impianti sportivi, a causa del caro bollette. I sindaci bellunesi in effetti sono preoccupati. E il primo a saltare potrebbe essere il palaghiaccio di Alleghe (in foto).

«Con l’aumento dei costi dell’energia elettrica, del metano e del gasolio, diventa quasi impossibile tenere aperti gli impianti sportivi comunali» afferma il sindaco di Alleghe, Danilo De Toni. Secondo le stime fatte dai suoi uffici, emerge un aumento variabile tra il 30 e il 35%. Tradotto, troppi soldi per tenere aperto.

«Nel mio Comune, Alleghe, abbiamo stimato che tenere aperto il palaghiaccio costerà circa 60mila euro in più all’anno» afferma De Toni. «Se le condizioni sono queste, restano solo due alternative: o aumentare parallelamente le tariffe per chi usufruisce dell’impianto – cosa che non sarebbe comunque sufficiente e che non vogliamo assolutamente, per non gravare sulle tasche degli utenti – oppure chiudere. E nelle stesse condizioni si trovano i sindaci che amministrano Comuni in cui ci sono piscine e palasport comunali».

Il sindaco di Alleghe ha già attivato la Provincia di Belluno, che si è mossa chiedendo un coordinamento tra amministratori e interessando del tema anche il ministro Federico D’Incà e tutti i parlamentari bellunesi.

«Il problema è consistente e riguarda tutti i Comuni, che fanno sempre più fatica a far quadrare i conti. Un problema che interessa anche le attività sociali, non solo sportive e agonistiche, perché le società sportive del nostro territorio lavorano molto con bambini e ragazzi, anche in zone periferiche e disagiate, dove le alternative per il ritrovo dei giovani sono ben poche» sottolinea il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Nel mio Comune, Longarone, sarà complicatissimo tenere aperti piscina e palasport, a queste condizioni. Contiamo in un interessamento del Coni, altrimenti davvero si rischia la chiusura degli impianti sportivi e l’azzeramento delle attività per i giovani».

Intanto anche Bond si è attivato a Roma. «Sto lavorando ad alcuni emendamenti che presenterò in maniera trasversale, con colleghi di diversi partiti. La questione è troppo importante – dice il deputato di Forza Italia -. Non possiamo permettere di perdere lo sport, non solo per i futuri atleti, ma anche per bambini e ragazzi per i quali l’attività sportiva rappresenta un importante mattone della crescita e della formazione. Soprattutto, non possiamo permettercelo, a pochi anni dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina».

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