Il Barbiere di Siviglia incanta la Regina delle Dolomiti: «Pazzi per l’opera»

Il Barbiere di Siviglia incanta la Regina delle Dolomiti: «Pazzi per l’opera»

Sold out e un fiume di applausi per “Il Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini: la coproduzione originale Musincantus, Fondazione Cassamarca e Orchestra regionale Filarmonia Veneta, andata in scena all’Alexander Girardi Hall di Cortina d’Ampezzo. 

In particolare, nell’ambito della rassegna concertistica e teatrale CortinAteatro, co-organizzata dal Comune di Cortina d’Ampezzo e dall’associazione Musincantus. 

«Il modo giusto per diventare “pazzi per l’opera” è fare bene l’opera, non come si fa spesso in Italia, come una specie di reperto di care vecchie memorie, ma come qualcosa che ci racconta per quello che siamo, noi oggi, adesso, qui. Il teatro siamo noi, è ciò che ci svela. Nel Barbiere di Siviglia noi il Conte di Almaviva, Rosina, Figaro, Bartolo, Basilio siamo noi: l’opera parla di noi, se riusciamo a trasmettere al pubblico che quello che va a vedere è la rappresentazione di se stesso, diventa irresistibile», ha sottolineato il critico musicale e giornalista della Stampa Alberto Mattioli, ospite dell’incontro che ha preceduto l’evento. 

Fresco e frizzante il cast, composto da stelle della lirica – la mezzosoprano rodigina Paola Gardina, il tenore argentino Francisco Brito, il baritono Biagio Pizzuti e il travolgente Bruno Taddia nel ruolo di Figaro – e astri nascenti, sotto la direzione di un giovane regista che per la prima volta si è cimentato con l’opera rossiniana prediligendo un approccio minimale ma di grande effetto: il trevigiano Tommaso Franchin. Apprezzate pure le luci di Manuel Garzetta e i costumi di Fabio Carpene, che ha osato jeans e camicia per il Conte di Almaviva e scarpe da tennis per Rosina, e Una giovane promessa ha inoltre diretto l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta: si tratta del trevigiano Jacopo Cacco, maestro concertatore e direttore risultato miglior selezionato al master di direzione d’orchestra promosso da Fondazione Cassamarca e tenuto da Giancarlo Andretta. Sul palco anche il Coro La Stele, fresca espressione della coralità maschile nel panorama veronese e italiano dal 1996, diretto da Matteo Valbusa.

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