Sarà un lunedì. Ma se l’andamento della pandemia consentirà l’afflusso di pubblico, sarà come un giorno di festa. Una festa di sport e di montagna. E non solo perché il rosa è il colore che accomuna Giro d’Italia e Dolomiti. Ma anche perché sarà il più classico dei tapponi dolomitici. La data da segnare sul calendario è il 24 maggio. “Il Piave mormorava calmo e placido…”. Stavolta invece ci saranno il Giau e gli altri passi. Pendenze da urlo a mordere i polpacci dei corridori.
Partenza e arrivo sono già fissati: i “girini” partiranno da Sacile e pedaleranno fino a Cortina. Quale in tragitto? Non è ancora ufficiale, ma pare probabile che ci saranno in programma il Giau, il Fedaia e il Pordoi. Tre mostri sacri nella storia del Giro, in grado di fare davvero la differenza a livello di classifica. Possibile che dopo un avvio soft, da Sacile si arrivi in Agordino con ritmi normali, per affrontare il Fedaia e scendere a Canazei. Da qui i ciclisti affronterebbero il Pordoi fino ad Arabba per poi scendere dolcemente verso Caprile, prima di salire verso il Giau e volare verso il traguardo di Cortina.
È un’ipotesi, al momento. Ma assai probabile. Un tappone quasi tutto bellunese. In ogni caso, domani (giovedì 21 gennaio) è previsto un sopralluogo del team organizzatore. E per inizio febbraio saranno svelati i dettagli di tutte le tappe. Cortina compresa.