La località La Stanga di Sedico, fin dagli inizi del 1800, fu un’importante zona di traffico: sia di merci, sia di viandanti.
La tappa fissa era all’albergo Zanella, dove veniva fatto il cambio di cavalli. E si procedeva allo scambio di merci “da” e “per” l’Agordino. Proprio qui si pagavano i pedaggi.
Il nome la Stanga pare proprio derivi da una sorte di fermata obbligatoria (una stanga) per salire o scendere dalla montagna a valle o viceversa.
All’epoca vi era pure la famosa “giardiniera”, detta anche carrozza postale.
Aveva le finestre con le tendine, sul tetto venivano sistemate le valigie e veniva trainata da tre cavalli: sei potevano essere i passeggeri. E, con loro, viaggiava la posta.
A volte alcune lettere inviate a qualche cuore innamorato venivano avvolte in fazzoletti profumati.
Il signor Zanella aveva l’appalto di questo servizio. E le giardiniere erano due: una faceva il servizio fino a Bribano, l’altra verso Belluno.
La sosta dei cavalli? Durava quattro ore.
Oltre alle diligenze, vi erano i carrettieri che transitavano per la Stanga. Uomini che, dalla stazione di Bribano, con l’arrivo dell’allora vaporiera, caricavano i carri. E viaggiavano sotto le intemperie.
Erano uomini fiaccati dalle fatiche dei viaggi in strade dissestate e con carri spesso vecchi e malandati.
Ma in qualche modo bisognava portare il pane a casa.
Nel 1925, arrivò il trenino: altro step nell’evoluzione dei trasporti.
Anche la posta iniziò a viaggiare più velocemente: proprio alla Stanga il trenino rallentava e veniva allungato un bastone con il pacchetto della corrispondenza avvolta nei giornali e legata con un lungo spago.
La persona addetta la prendeva al volo dal locomotore.
La Stanga, con il suo rinomato ristorante, rimane un pezzo di storia e di vita ancora presente nel territorio. Portato avanti da generazioni, è ancora una via di passaggio e di ristoro per molti. Già entrando si respira l’aria dei tempi andati.
E se per caso volete mangiare la più buona polpetta? Passate di là e rimarrete a bocca aperta.