Anche in Trentino è partita la raccolta firme contro l’autonomia differenziata. Un coordinamento di cittadini vuole così fermare l’attuazione della legge sull’autogoverno, fortemente voluta dalla Lega. E proprio il Carroccio bellunese reagisce d’istinto e ruggisce di orgoglio.
«Azione del tutto incoerente – commenta l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin -, condotta da chi già beneficia dell’autonomia e ne ha visto gli ottimi risultati. Nessuno può mettere in discussione la legittima richiesta dei territori».
«L’autonomia è riconosciuta dalla Costituzione italiana, non solo dopo la riforma del titolo quinto voluta dalla sinistra ma anche dall’articolo 5 che obbliga lo Stato ad attuare l’autonomia, recitando testualmente: “la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento” – prosegue Bottacin -. La richiesta di autonomia pertanto non può essere messa in discussione da nessuno, tanto meno dai territori che ne beneficiano da anni e che hanno dato esempio di amministrazione virtuosa come la Provincia autonoma di Trento. E non è un caso, ad esempio, che per quanto riguarda le materie di mia competenza, protezione civile e ambiente, nella proposta sottoposta allo Stato io mi sia rifatto al modello trentino. Modello virtuoso che garantisce ottime risposte ai cittadini. Se alcune categorie raccolgono firme in Trentino contro l’autonomia richiesta dal Veneto, per coerenza, dovrebbero raccogliere firme anche contro l’autonomia delle Regioni e Province che già ce l’hanno. Io credo invece che, proprio in linea con l’articolo 5 della costituzione non sia da togliere autonomia a chi già ce l’ha, ma piuttosto darla a chi non ce l’ha e l’ha chiesta in base a un referendum quasi plebiscitario».
«Centralismo e mancanza di federalismo regionale hanno portato a una sostanziale divisione del Paese, piuttosto evidente – prosegue il segretario provinciale del partito, Andrea De Bernardin, più volte intervenuto sul tema per ribadire come la legge vada a vantaggio di tutto il Paese, per uno sviluppo senza divario tra i territori -. È un controsenso che i presidenti e i cittadini delle regioni che faticano maggiormente a tenere il passo si schierino così convintamente contro l’autonomia differenziata, senza nemmeno ipotizzare che l’autogoverno potrebbe rappresentare la svolta anche per le aree più in difficoltà, dando un utile impulso a tutti, loro compresi. La posizione dei Comitati per il no formatisi nelle regioni e provincie che l’autonomia ce l’hanno da decenni è, invece, ingiustificabile e offensiva».