I pericoli del web spiegati ai ragazzi: in cattedra il procuratore della Repubblica 

I pericoli del web spiegati ai ragazzi: in cattedra il procuratore della Repubblica 

Lo scorso anno aveva parlato ai genitori di “Tecnologie, legalità, responsabilità educative e il ruolo della scuola e della famiglia”. Quest’anno, (sabato scorso, 17 febbraio) Roberta Gallego, vice Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Belluno e nota scrittrice, si è confrontata direttamente con i ragazzi delle classi seconde e terze delle medie di Mel, all’interno di un insieme di iniziative rivolte alla legalità. Iniziative che proseguiranno oggi (lunedì 19) con la consegna alla primaria di Lentiai di una talea originata dall’albero di Falcone e venerdì 23 con la partecipazione delle classi prime delle medie alla conferenza-spettacolo di Fabrizio Palma, “Siamo tutti schiappe”.    

La dottoressa Gallego, che da anni è in prima linea nella lotta contro gli abusi e nella prevenzione a scuola del bullismo e del cyberbullismo, ha accompagnato oltre un centinaio di giovani in una lunga riflessione sull’importanza dell’imparare ad assumersi il peso emotivo di quello che si fa nella vita reale, come nella rete; perché al riparo dietro uno schermo non si vede la paura nel viso di chi si attacca, e magari si può pensare di farlo per scherzo senza comprenderne le conseguenze.

Da uno studio sociologico americo-canadese è emerso che le due frasi usate più frequentemente dai pre-adolescenti per giustificarsi sono: “Io scherzavo” o “Non l’ho fatto apposta”, mentre i genitori contengono i figli con: “Si rompe!” anziché dire “Ti accolgo, ti voglio bene, non ti giudico…”. L’adulto spesso si preoccupa di proteggere, ma non di curare e di accompagnare i propri figli nel loro passaggio all’età adulta, mantenendo forme di relazione che funzionano solo nel rapporto genitori-figli perché quando si è molto piccoli tutte le relazioni sono affettive e queste, per loro natura, sopravvivono anche agli errori. 

E in questo la dottoressa Gallego è stata molto incisiva parlando di giovani africani che corrono lungo scoscesi dirupi e attraversano ponti di ossa di giraffe sostenuti da adulti, perché è dell’adulto che i figli si devono fidare e l’adulto ha la responsabilità di diventare affidabile, accogliente e non solo protettivo o giudicante.

Nel mondo del web tutto ciò si ingigantisce e diventa di difficile gestione; e i racconti di fatti realmente accaduti e gestiti dalla vice-procuratrice hanno sicuramente colpito nel segno. Il consiglio affidato ai giovani è di rifarsi sempre a quelle che la Gallego chiama «le cinque regole della termodinamica sociale nel web»: scherzo con qualcuno e non contro qualcuno; quello che posto sul web non è più mio, il web ha tanta memoria, ma nessun ricordo; non sempre posso prevedere le conseguenze dell’onda di ripercussione del web; quello che succede nel web ha conseguenze concrete e dirette nella vita reale e le conseguenze non previste e non volute possono abbattersi anche sulle persone che amo.

Una mattinata intensa per gli alunni del Comprensivo di Mel che si stanno affacciando alla consapevolezza dell’effetto che le proprie azioni possono avere sugli altri, di come, crescendo, le relazioni si infittiscano, si diversifichino, come non sempre i nuovi incontri siano con persone che vogliono loro bene e come a volte, queste persone, li possano porre in situazioni di pericolo.

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