Gosaldo tra Vaia e il maltempo: «Serve una nuova visione delle terre alte»

Gosaldo tra Vaia e il maltempo: «Serve una nuova visione delle terre alte»

Sopralluogo a Gosaldo, nelle zone colpite dal maltempo di dicembre 2020. Ieri mattina il presidente della Provincia e il consigliere delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi, sono stati in visita dal sindaco Stefano Da Zanche e hanno visionato i danni ancora ben visibili, che si sommano alle conseguenze di Vaia. 

«Nel nostro Comune, da Vaia in avanti ogni evento meteo un po’ più forte del normale ha provocato danni» le parole del sindaco Da Zanche, accompagnato dalla vice sindaca Florinda Cialdella e dall’assessore ai lavori pubblici Gian Vittorio Marcon. «Le difficoltà di un paese di montagna sono acuite da tanti problemi che abbiamo la necessità di risolvere. Per questo ringrazio la Provincia per l’attenzione che sta riservando al nostro territorio».

In particolare, il sopralluogo ha messo sotto la lente la viabilità, che a Gosaldo significa oltre 60 chilometri di strade tra provinciali, comunali e secondarie. In località Corde Mole la Sp3 sta cedendo in un tratto, a causa di una frana storica; la stessa strada provinciale ha necessità di ripulire gli alvei dei rii minori in prossimità dei ponti, che altrimenti rischiano di fare tappo al prossimo evento meteo. A Ren invece i due ponti crollati a dicembre sono stati sostituiti da una pista provvisoria che ha bisogno di essere resa stabile, per consentire ai residenti di raggiungere le loro abitazioni in sicurezza (oggi invece l’accesso non è possibile se non per piccoli mezzi). Infine, la località di Laveder presenta ancora una linea elettrica a terra.

«A Gosaldo il maltempo di dicembre ha fatto danni equiparabili a quelli di Vaia, come mi ha spiegato il sindaco – commenta il presidente Padrin -. Ho voluto vedere di persona gli effetti del meteo e le segnalazioni del Comune, perché intervenire in queste zone significa garantire la permanenza delle persone in montagna ed evitare che i danni si ripercuotano a valle. Dobbiamo passare da una politica che guarda alla montagna come terra periferica a una visione delle terre alte nuova. Non bisogna guardare ai numeri e superare le cosiddette zone “a fallimento di mercato”. In questo senso la viabilità è vitale, non è un problema ma una risorsa fondamentale per chi vive in montagna. Ed è per questo che stiamo lavorando con Veneto Strade per intervenire con attenzione in tutte le situazioni di disagio».

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