Anche l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Belluno si unisce all’appello per Gaza. In una nota inviata agli iscritti, il presidente Stefano Capelli ha rilanciato la richiesta della Rete Sanitari per Gaza, invitando i colleghi a sottoscrivere un documento che chiede il cessate il fuoco immediato e l’accesso urgente agli aiuti umanitari.
L’appello, diffuso il 22 maggio 2025, ha già raccolto oltre 41.000 firme da parte di operatori sanitari italiani. Il documento denuncia la distruzione sistematica del sistema sanitario nella Striscia, l’uso della fame come arma e la carenza estrema di farmaci, materiali e personale.
Secondo l’OMS, tra ottobre 2023 e maggio 2025 si contano 686 attacchi a strutture sanitarie. Il 43% dei farmaci essenziali è esaurito, il 64% dei materiali di consumo è già stato utilizzato. Il 70% delle vittime di ustioni sono bambini, e molti muoiono per mancanza di cure adeguate. Il 1° giugno, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto sul tema, dichiarando: «È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano».
La situazione è aggravata dal blocco totale degli aiuti umanitari imposto dal 2 marzo. Secondo la scala IPC, mezzo milione di persone rischia la morte per fame. L’80% dei bambini soffre di malnutrizione, e il 65% della popolazione non ha accesso ad acqua potabile. Anche la federazione nazionale dei medici e numerosi ordini territoriali hanno condannato pubblicamente gli attacchi. «I nostri colleghi – scrive l’ordine di Belluno – sono stremati, privi di mezzi, sotto minaccia costante. Non possono curare. La fame e la malnutrizione sono diventate nuove armi di distruzione».
Particolarmente toccante il caso della dottoressa Alaa al-Najjar, medico a Gaza, che ha perso nove dei suoi dieci figli e il marito, anch’egli medico. «I figli dei nostri colleghi sono i nostri figli. Hanno ucciso i nostri figli», si legge nella lettera. L’appello chiede tre azioni urgenti: cessate il fuoco permanente, accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari e apertura di un dialogo politico.
I medici bellunesi possono aderire tramite il link fornito nella comunicazione ufficiale dell’Ordine.