Proseguono gli interventi di sistemazione del dissesto in località Paradisi (tra i Comuni di Alpago e Ponte nelle Alpi). Il primo stralcio si è concluso poche settimane fa e adesso è già pronto il secondo. La Provincia aggiudicherà i lavori nel giro di qualche settimana ed entro il mese di giugno partiranno i cantieri.
«Si tratta di un secondo intervento in continuità con il primo» spiega il consigliere provinciale delegato alla Difesa del Suolo, Mattia Gosetti. «Una messa in sicurezza a cui seguirà un periodo di monitoraggio che consentirà ai tecnici di tenere sotto controllo eventuali movimenti o ulteriori dissesti. L’obiettivo finale è ripristinare quelle condizioni base per consentire poi agli enti che ne hanno la competenza, di intervenire in sicurezza sulla sistemazione del corso d’acqua, il rio San Piero, e sul ripristino della viabilità dell’area, andata perduta già nel 2014».
Il dissesto infatti risale all’aprile 2014 quando una prima frana di vaste dimensioni si staccò dal versante destro della valle di San Piero, sopra l’abitato di Arsiè, interrompendo la strada che porta alla frazione di Paradisi e Borgata Cassani (in foto la situazione del 2014). In quell’occasione vennero danneggiati anche il ponte sul rio San Piero e alcune briglie del corso d’acqua. La Provincia intervenne immediatamente con la realizzazione di una pista d’accesso per togliere la vegetazione e tamponare il problema. Dopo quell’episodio, il dissesto si aggravò a seguito della tempesta Vaia; seguirono vaste campagne di indagini geognostiche e lo studio di fattibilità per valutare una sistemazione complessiva.
GLI INTERVENTI
Con il primo stralcio, del valore di 1,2 milioni di euro (finanziato da “fondi Vaia”), è stata alleggerita la frana, e sono stati realizzati la riprofilatura del versante e il ripristino della rete idraulica del pendio.
Il secondo stralcio, di prossima partenza, installerà alcuni tiranti flottanti, ancorati a piastre di cemento per aumentare la resistenza del pendio. Il valore è di 500mila euro, finanziati da Provincia e Regione. L’intervento prevede una durata di circa 4 mesi di lavori, a cui seguirà una fase di monitoraggio di un anno. Già con il primo stralcio, infatti, sono stati installati alcuni sensori inclinometrici, per misurare eventuali spostamenti del pendio. Anche nel secondo stralcio continueranno i controlli e sarà compito dei tecnici dell’Università di Padova ispezionare il comportamento dei tiranti.
«Una volta completati i lavori relativi al dissesto – conclude Gosetti – gli enti che ne hanno competenza potranno mettere mano al ripristino della viabilità, della strada e del ponte».
