Un nuovo presidente per il Fondo dei Comuni Confinanti, e che sia bellunese: a chiederlo è il Partito Democratico provinciale dopo che, a sei mesi dalle elezioni politiche, il Ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli non ha ancora nominato il successore di Dario Bond, alla guida del Fondo dal 2021.
«I fondi di confine costituiscono un’importante fonte economica per la Provincia di Belluno e per i suoi comuni, – spiega il segretario provinciale Alessandro Del Bianco – ma la mancata nomina del nuovo presidente del Fondo crea grossi problemi nella gestione del Fondo stesso, dal “blocco” alle varianti all’attuale mancanza del bando per i comuni di prima fascia».
Ritardi e ostacoli che, per il PD bellunese, possono essere superati in una sola maniera: «Invitiamo il Governo a nominare al più presto il nuovo presidente, e chiediamo che sia nuovamente un bellunese, visto anche che quasi un terzo dei comuni appartenenti al Fondo (15 su 48) sono bellunesi», la richiesta di Del Bianco, che chiede anche alle altre forze politiche di far sentire la propria voce sul tema. L’auspicio è quindi quello di confermare la “tradizione” che – da quando il Fondo è stato rinnovato e riorganizzato – ha sempre visto una presidenza bellunese: Roger De Menech, il compianto Paolo Saviane e, ora, Dario Bond.
Non bastasse la presa di posizione politica, il Partito Democratico si sta già muovendo per far diventare la proposta una richiesta istituzionale: «Proporremo un ordine del giorno nei consigli comunali e in consiglio provinciale, chiedendo proprio la nomina del nuovo presidente, e in particolare di un presidente bellunese», conclude Del Bianco.
