Per una scuola che ha riaperto dopo una settimana di lockdown (il plesso di Castellavazzo, tornato attivo da martedì) un’altra chiude per covid. Siamo a San Pietro di Cadore, uno dei comuni al momento più colpiti dall’aumento di casi positivi. Sono 25 i residenti nel piccolo comune del Comelico risultati nelle ultime ore positivi a covid – 19. Molti di questi sono scolari e studenti delle locali scuole elementari e medie. Una condizione che ha spinto il sindaco Manuel Casanova Consier (di concerto con le autorità scolastiche e il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 1) a sospendere le attività didattiche delle due scuole per ora fino a martedì prossimo, 9 novembre, in attesa di capire come evolverà il focolaio.
Ma non c’è solo San Pietro di Cadore. L’arrivo del freddo e del maltempo ha riattivato la circolazione del virus in tutto il territorio provinciale. I numeri non sono ancora drammatici, ma ieri il bollettino giornaliero di Azienda Zero riportava 45 nuovi casi positivi. Un valore così elevato non si riscontrava dalla scorsa primavera. E c’è un altro focolaio che preoccupa. Sono state infatti rilevati 9 casi positivi all’interno della casa di riposo di Lamon. Si tratta di 5 ospiti e 4 operatori. Per fortuna il vaccino (che, ricordiamo, non impedisce alle persone di contrarre il virus) sta facendo al momento il suo lavoro: come segnala l’Ulss 1, infatti, tutti i 5 ospiti sono asintomatici e la situazione è tenuta sotto stretto controllo.
«Osservando i dati epidemiologici di altri Paesi europei a noi vicini, è necessario tenere alta l’attenzione», ribadisce il direttore generale dell’azienda sanitaria, Maria Grazia Carraro, «manteniamo comportamenti prudenti evitando luoghi affollati, usando la mascherina, arieggiando spesso i locali e igienizzando le mani»