Estate buona, inverno pieno di incognite. Uncem raccoglie gli umori in tema di turismo

Estate buona, inverno pieno di incognite. Uncem raccoglie gli umori in tema di turismo

Il turismo estivo nelle aree montane cresce e fa bene. I flussi sono importanti e danno un buon gettito ai territori. Uncem lo registra in un questionario per sindaci e amministratori locali, lanciato a luglio 2022 e presentato nei giorni scorsi. 

I giudizi sono positivi, con margini di miglioramento in particolare sulla promozione e sul superamento dei campanilismo. Ma già si guarda all’inverno con non poche difficoltà, dovute prima di tutto al caro-energia che tocca impianti a fune e strutture alberghiere.

IL DOSSIER

Il dossier Uncem sul turismo raccoglie i risultati di 15 quesiti. Segna il sentimento positivo per l’estate andata in archivio, ma anche le fortissime preoccupazioni per i mesi futuri. 

«La crisi energetica – evidenzia il presidente Uncem Marco Bussone, che ha curato il dossier sul turismo – deve essere affrontata con un tetto al costo dell’energia e con interventi normativi per le imprese che hanno necessità di accedere a prodotti finanziari delle banche e di Cassa Depositi e Prestiti. Con Anef e Federfuni, con tutte le organizzazioni delle imprese in particolare del commercio e delle strutture ricettive, Uncem conferma la necessità di un forte dialogo, tra pubblico e privato. I costi energetici non possono indebolire un sistema di imprese già fragile e non possono ripercuotersi sugli utenti. Uncem è d’accordo con le imprese, che non possono affrontare da sole questa fase. Serve un impegno politico preciso oltre che urgente che permetta a chi gestisce le ski-area di programmare la prossima stagione sciistica».

Rispetto ai mesi dell’estate 2022, emerge una buona soddisfazione dei sindaci. Chiamati però a lavorare di più insieme tra loro, tra Comuni, e con le imprese. 

«È fondamentale, nei diversi territori montani, il legame forte tra agricoltura, sport e turismo, da intendersi come trinomio che promuove le vallate e i beni agroalimentari d’eccellenza, genera flussi turistici, valorizza il paesaggio, tutela l’assetto idrogeologico, garantisce la nascita di nuove imprese, permette ai giovani di risiedere 365 giorni l’anno in montagna» sottolinea il presidente dell’Unione nazionale Comuni ed enti montani. «Il Pnrr e i fondi strutturali comunitari devono agire favorendo tutto questo. E il nuovo Governo, con il nuovo Parlamento e tutte le Regioni dovranno ascoltare enti e imprese, investendo bene risorse disponibili».

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