È una delle note più liete di questo avvio di stagione: arrivato in sordina – o meglio, in prova – Adams Fadiyl Bandaogo si è subito ritagliato un ruolo di rilievo nella Dolomiti Bellunesi. Non a caso, è partito titolare in tutte e cinque le gare ufficiali finora disputate: due di Coppa Italia e tre di campionato. Un moto perpetuo, capace di interpretare bene entrambe le fasi di gioco – difensiva e offensiva – e che, a dispetto dei 19 anni, ha coraggio e personalità.
NESSUN ALIBI – «Un po’ mi aspettavo un inizio così positivo da parte del gruppo – sono le parole del centrocampista cresciuto nelle giovanili del Parma -. Perché ho grande fiducia nei miei compagni e già in pre-campionato la squadra ha dimostrato di essere forte. Giocando come sappiamo, possiamo toglierci diverse soddisfazioni». Contro il Mori Santo Stefano sono arrivati tre punti pesanti: «Ha fatto la differenza la nostra voglia, il desiderio di vincere, la fame. Componenti necessarie, anche per smaltire un viaggio complicato come quello che ci ha portati a Rovereto, tra incidenti lungo la strada e un po’ di caos. Siamo riusciti comunque a mantenere la concentrazione e non abbiamo trovato alibi».
CLIMA – Dopo 270’, la Dolomiti Bellunesi si trova in terza posizione: «Il gruppo è fantastico, ho la fortuna di confrontarmi con delle splendide persone. In campo e fuori, siamo motivati a migliorarci l’uno con l’altro. E, in questo senso, mister Nicola Zanini è fondamentale per far sì che rimanga questo clima nell’ambiente». Bandaogo è grande protagonista: «Sto cercando semplicemente di dare il mio contributo e di rendermi utile per il collettivo».
MINIMI DETTAGLI – Domenica, nel frattempo, riapre le porte lo stadio polisportivo di Belluno, dove arriverà il Campodarsego di Cristiano Masitto: «È un’ottima squadra e, in più, subisce pochi gol. Ora studieremo a fondo i nostri avversari e prepareremo l’impegno nei minimi dettagli. Se riusciamo a mettere in pratica le nostre qualità, possiamo dare vita a buone prestazioni contro chiunque. Anche col Campodarsego».
PASSIONE E OPPORTUNITÀ – Umile, intelligente e curioso. Difficile, anzi, impossibile non voler bene a Bandaogo: «Vivo il calcio come una passione, ma anche un’opportunità. Perché è grazie al pallone se sono qui, fra le Dolomiti, e ho conosciuto persone importanti come i miei compagni di squadra e i componenti dello staff tecnico. In più, amo conoscere, viaggiare ed esplorare».
Foto di Giuseppe De Zanet