Lo stop anche retroattivo sulla cessione ripetuta del credito d’imposta nei lavori dell’edilizia, contenuto nel terzo decreto sostegni approvato, rischia di scatenare il caos: ne è convinto il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo.
«Si sono persi mesi a discutere della proroga del Superbonus 110%, modificando più volte la norma, e ora si infila in un decreto di una sera di un weekend di fine gennaio un simile vincolo, che entrerà in vigore tra un paio di settimane e per di più con effetto retroattivo sui contratti in essere», tuona De Carlo. «Così facendo, si svuotano i cantieri e si riempiranno i tribunali: i contratti già sottoscritti dovranno giocoforza essere rivisti, con danni e scontri tra committenti e le imprese. Quanti dei cantieri già aperti si fermeranno, una volta saltata improvvisamente questa possibilità?».
De Carlo cita una ricerca condotta da Cna Veneto: «Il solo Superbonus nella nostra regione muoverebbe circa 1,7 miliardi di euro; aggiungendo i tradizionali bonus edilizi, si arriverebbe a 5,6 miliardi di euro. A fine secondo trimestre 2021, il Veneto risultava la seconda regione in Italia per numero di interventi con il Superbonus, con 5780 asseverazioni, e la terza per investimenti, pari a 731,5 milioni di euro. Quanti di questi lavori non verranno effettuati o ultimati dopo che hanno cambiato le carte in tavola?», continua De Carlo. «Le imprese già devono affrontare il caro-materie e l’impennata dei costi energetici, ora si vedono anche azzoppare dal “Governo dei migliori” una delle principali leve economico-fiscali per il sostegno del settore».