Cioccolatini, praline e barrette. Tutto fatto artigianalmente, con attenzione ad ambiente, materie prime e persone in difficoltà.
Potrebbe essere una bella storia natalizia quella della nuovissima cioccolateria Nina Kakaw di via Matteotti a Belluno. Potrebbe, perché la solidarietà qui è di casa tutto l’anno, non solo a Natale.
Nina Kakaw è infatti figlia dell’incontro tra due organizzazioni no profit bellunesi: Nina aps, giovane associazione impegnata nella cooperazione internazionale, e Società Nuova, cooperativa sociale presente nel territorio da oltre 40 anni nella gestione di servizi per l’inclusione delle persone con disabilità, problemi di salute mentale e altre persone in situazioni di fragilità.
L’obiettivo condiviso è quello di aiutare le donne dell’Amazzonia (da cui provengono e vengono coltivate le fave di cacao) e altre donne in difficoltà della comunità bellunese, attraverso il lavoro della cioccolateria.
Un laboratorio artigianale dove al centro c’è il cioccolato sfuso e l’entusiasmo di alcuni giovani che, con la cioccolateria, hanno costruito un ponte virtuale tra Belluno e l’Amazzonia, luogo dove alcuni di loro hanno svolto esperienze di cooperazione internazionale.
“Con la pandemia siamo tutti rientrati in Italia e abbiamo pensato ad un progetto per continuare ad essere vicini al Sud America, e abbiamo avuto l’intuizione di valorizzare il loro prodotto per eccellenza: il cacao” spiega Bruno Selvestrel, vicepresidente dell’associazione Nina. Il progetto ha preso avvio grazie alla collaborazione con la cooperativa sociale Società Nuova di Belluno, che ha sposato l’idea e ha messo a disposizione le competenze imprenditoriali necessarie per avviare la cioccolateria che è stata inaugurata lo scorso ottobre. E che, in pochi mesi e soprattutto in questo periodo di Festa ha conquistato i bellunesi ma non solo.”
Nina ha infatti anche 2 sedi a Roma e a Torino e lavora in sinergia anche con la cooperativa sociale Le Formichine di Trento, una sartoria sociale, che ha cucito e confezionato i grembiuli e cappelli, e che promuove il cioccolato di Nina Kakaw anche a Trento e Rovereto.
Ad oggi la cioccolateria ha già aperto le proprie porte a una donna disoccupata, mamma di tre figli e con una situazione di fragilità, che ha trovato qui un’opportunità di formazione e inserimento lavorativo attraverso un tirocinio. Il progetto prevede di accogliere in formazione altre donne, alcune delle quali poi verranno assunte in cioccolateria e altre potranno spendere le nuove competenze acquisite in altre aziende del territorio.
C’è poi l’attenzione alla sostenibilità. «Abbiamo un packaging sostenibile – spiega Sara, responsabile delle vendite – utilizziamo per esempio una bustina di pura cellulosa che può essere gettata nell’umido e così pure la fascetta è in carta».