Due ovali del pittore Antonio Balestra al Museo diocesano

Due ovali del pittore Antonio Balestra al Museo diocesano

È stata presentata un’importante acquisizione del Museo Diocesano di Belluno-Feltre: due dipinti di Antonio Balestra (1666-1740), importante pittore veronese del Settecento. Si tratta di un meritorio atto civico di recupero e tutela del patrimonio artistico bellunese. Le due tele, di formato ovale, raffigurano “Il Giudizio di Salomone” e la “Penitenza di David” e in origine facevano parte dell’apparato decorativo dell’oratorio dedicato a San Giuseppe, la cappella privata del complesso di Villa Bellati a “Le Case” di Vignui. Dopo alcune vicissitudini, le opere sono tornate ora alla fruizione della collettività grazie alla generosità di numerosi soggetti che hanno contribuito a finanziare l’acquisto delle opere e farne dono al museo in memoria di Alda Bellati, Carlo Nino Capraro e Mario Mazzorana. 

I due ovali arricchiscono il percorso museale e si inseriscono bene nel capitolo dei cicli decorativi degli oratori delle ville feltrine, visualizzato nelle salette neoclassiche dell’antico vescovado, accanto agli ovali provenienti dalla chiesa di S. Giuseppe di Villa Fabris-Guarnieri di Tomo e alle tele di Michele Fanoli per la chiesa di S. Silvestro di Villa Villabruna di Cart.

In quest’occasione, inoltre,  è stato presentato il terzo volume della collana “Quaderni del Museo Diocesano Belluno-Feltre”, dedicato proprio alle due tele di Balestra, a cura di Manlio Leo Mezzacasa e Gloria Sabina Manera. Lo studio storico-artistico dei due ovali è stato affidato ad Andrea Tomezzoli, dell’Università di Padova, tra i principali esperti del pittore. Don Giacomo Mazzorana descrive la ricchezza iconologica delle due opere, mentre Letizia Lonzi e Giorgio Reolon ricostruiscono il contesto originario, la chiesa del 1703, ornata di stucchi, in cui era collocato il pregevole ciclo pittorico, che comprendeva altre tele di Balestra nonché una “Visitazione” di Sebastiano Ricci e una “Presentazione di Gesù al tempio” di Antonio Zanchi. Gloria Sabina Manera conclude l’agile pubblicazione con un nota sugli oratori di villa come tipologia architettonica.

L’auspicio dei curatori e degli studiosi coinvolti nell’iniziativa è che questa acquisizione possa costituire il primo tassello di un più ampio e virtuoso intervento che miri a restituire alla fruizione della comunità feltrina anche le altre tele del ciclo ancora disponibili.

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