Dopo Vaia, nulla è più come prima. Danni ancora visibili nel Feltrino

Dopo Vaia, nulla è più come prima. Danni ancora visibili nel Feltrino

Prima Vaia. Poi il maltempo del dicembre 2020 a completare l’opera. E i danni sono ancora ben visibili sul territorio. Frane, smottamenti, difficoltà di raggiungere le località più in quota. Una situazione che ieri mattina (17 settembre) i sindaci di Arsiè, Pedavena e Fonzaso hanno segnalato al presidente della Provincia, in sopralluogo.

A Fonzaso il problema riguarda una colata a monte della località Giaroni, proprio sul confine con il Comune di Arsiè. In particolare, un canalone situato tra una sorgente con opera di presa dell’acquedotto che serve la zona (sulle pendici del monte Roncon). «Già con Vaia si erano creati notevoli problemi. Con gli eventi meteo del dicembre 2020 si è riattivata la colata detritica, formando un accumulo preoccupante, perché incombe proprio sull’abitato dei Giaroni – spiega il sindaco di Fonzaso, Giorgio Slongo -. Tra l’altro, la colata rende difficile l’accesso a un’abitazione privata e al deposito di accumulo dell’acquedotto, oltre che a prati e boschi del Comune di Arsiè; quindi sarebbe importante intervenire con una certa celerità».

Il problema dei Giaroni infatti insiste anche nel territorio comunale di Arsiè. Dove è presente un secondo dissesto, sul sentiero ad anello del lago. «Uno smottamento di vaste dimensioni che ci ha costretto a emettere ordinanza di chiusura – spiega il sindaco Luca Strapazzon -. Abbiamo l’esigenza di intervenire con una certa urgenza, anche per una questione di sicurezza, perché la zona è meta turistica, ma ci sono persone che vanno a camminare nonostante l’impraticabilità. Ringraziamo la Provincia per essersi prontamente interessata al problema». 

Problema simile a Pedavena, in località Tornaol, dove uno scivolamento del terreno minaccia l’unica strada di accesso per le tre famiglie che abitano in zona. «A dicembre lo smottamento ha occupato la strada comunale – spiega il sindaco di Pedavena, Nicola Castellaz -. E a monte c’è anche un traliccio della media tensione che potrebbe essere interessato da altri movimenti franosi, se il dissesto dovesse tornare ad attivarsi. Ringrazio il presidente della Provincia per essersi prontamente interessato della questione».

Ora la Provincia studierà le possibilità di intervento. «I danni del dicembre scorso, purtroppo, continuano a emergere in diverse aree del territorio provinciale – dice il presidente della Provincia, Roberto Padrin -. Le risorse attivate a seguito della dichiarazione dell’emergenza meteo non sono sufficienti a coprire tutte le necessità. Ne serviranno altre, per garantire condizioni di sicurezza ai cittadini bellunesi. Ringrazio i sindaci che con grande spirito di servizio dimostrano non solo impegno amministrativo, ma anche e soprattutto grande attaccamento al loro territorio».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto