Donazione di organi, Belluno è la provincia più solidale del Veneto

Donazione di organi, Belluno è la provincia più solidale del Veneto

Belluno fa rima con solidarietà. Anche per quanto riguarda la donazione degli organi. Con un “indice del dono 2022” di 69,31, la Provincia di Belluno è la terza in Italia e la prima in Veneto in questa speciale classifica di solidarietà e sensibilità. L’Indice del dono, infatti, fornisce una fotografia della disponibilità dei cittadini a donare e dell’impegno profuso dai Comuni italiani nella gestione complessiva del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità

Nel 2022 le donazioni di organi in Ulss 1 Dolomiti sono state 5 e non è stata registrata alcuna opposizione alla donazione. Ad esse si aggiungono complessivamente 8 donazioni multitessuto e oltre 100 donazioni di cornee. L’opportunità di esprimere la volontà di donare i propri organi e tessuti dopo la morte al momento del rinnovo della carta di identità è offerta nella gran parte dei Comuni della provincia. E sul podio regionale dei territori con il più alto indice di dono troviamo proprio tre Comuni bellunesi: Vallada Agordina (81), Lorenzago di Cadore (79,05) e Voltago Agordino (78,46).

LA STORIA

«Fra le tante storie di sofferenza e di rinascita di cui siamo stati testimoni nell’attività di trapianto – spiega  Davide Mazzon, Direttore della UOC di Anestesia e Rianimazione di Belluno – non potremo dimenticare quanto è accaduto  nella notte fra il 24 ed il 25 Dicembre 2022, quando è stato effettuato un prelievo di fegato da una persona deceduta presso la Rianimazione. La donazione di questo organo è stata possibile dopo una complessa valutazione della idoneità del donatore che aveva espresso la volontà di donare i propri organi dopo la morte all’ufficio anagrafe del Comune di Belluno, in occasione del rinnovo della Carta di Identità. La valutazione dell’idoneità alla donazione implica un percorso molto complesso, coordinato dal Centro Regionale Trapianti e dal Nord Italia Transplant, che si avvale però della competenze di specialisti dell’Ospedale di Belluno quali radiologi, chirurghi, laboratoristi, assieme agli anestesisti-rianimatori che utilizzano tecniche sofisticate per la ottimizzazione del funzionamento degli organi destinati alla donazione dopo la morte. La donazione, iniziata alle 22.45 del 24/12 e conclusasi alle 2.00 del giorno di natale si è avvalsa della chiamata in servizio di 1 medico anestesista e 4 infermieri col compito specifico di collaborare con i chirurghi della clinica chirurgica di Padova, che hanno effettuato il prelievo».

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