Domenica arancione: parrucchieri aperti per l’ultimo taglio

Domenica arancione: parrucchieri aperti per l’ultimo taglio

Confartigianato scrive, i Comuni rispondono. E parrucchieri ed estetisti si preparano a lavorare di domenica. Domani (domenica 13 marzo) sarà una giornata di gran viavai. Come fosse la vigilia di Natale o l’ultimo dell’anno, giornate solitamente full per i saloni di bellezza. Perché poi da lunedì si chiude tutto, per la “zona rossa”. 

Parte da qui la richiesta avanzata questa mattina da Confartigianato. Messa nero su bianco su una lettera, inviata a tutti i sindaci. Poche parole ma un messaggio molto chiaro, con la richiesta di una deroga per poter lasciare aperti i servizi nella giornata di domani, domenica 14 marzo, i servizi alla persona. 

«Sarà l’ultima domenica arancione prima della “zona rossa” che ci accompagnerà fino a dopo Pasqua, molto probabilmente. Per questo abbiamo scritto ai sindaci – spiega il direttore di Confartigianato Belluno, Michele Basso -, chiedendo loro  di concedere la possibilità di aprire in via eccezionale le attività di servizio alla persona, che da lunedì prossimo dovranno tenere chiuso. Si tratta di imprese che durante il primo lockdown avevano sofferto una crisi senza precedenti e che ora potrebbero rispettare quanto meno una parte degli appuntamenti già fissati prima dell’introduzione delle nuove restrizioni».

La richiesta di Confartigianato riguarda i saloni di parrucchiere, i centri estetici, gli studi di tatuaggi e simili. «Attività che lavorano esclusivamente su appuntamento e rispettando standard di sicurezza già elevatissimi prima della pandemia – aggiunge Basso -. Per tale ragione, abbiamo chiesto ai sindaci di valutare la possibilità di emettere tempestivamente apposita ordinanza che consenta alle imprese del settore – in via eccezionale e data la particolare situazione creatasi a causa dello scarso preavviso – di poter essere aperte nella giornata di domenica 14 marzo, in orario dalle 7 alle 22, per un massimo di 13 ore giornaliere, per poter ricevere i loro clienti. Crediamo sia anche un modo per contrastare l’abuso della professione, che si era registrato durante il primo lockdown».

Molti Comuni hanno già risposto, con le ordinanze che consentono l’apertura in via eccezionale di domenica. Belluno, Feltre, Santa Giustina, Sedico, Ponte nelle Alpi, Arsiè… Via via se ne stanno aggiungendo altri. E i telefoni dei parrucchieri sono bollenti. Tutti a caccia dell’ultimo taglio. 

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