Anche il mondo della ristorazione si rimette in moto.
Dalla prossima settimana, pizzerie, ristoranti, bar e i locali in generale si preparano ad aprire le porte. E ad accogliere i clienti: pure in provincia di Belluno. Ma ogni attività dovrà rispettare una serie di accorgimenti, come emerge dalle linee guida rese note dalla Regione Veneto.
A cominciare dai tavoli, organizzati in modo che le sedute garantiscano il distanziamento di almeno 1 metro tra una persona e l’altra. Tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche, per esempio in plexiglass, nell’intento di prevenire il contagio attraverso l’effetto droplet (le “goccioline di saliva” prodotte da chi parla, starnutisce o tossisce).
La consumazione a buffet? Sarà vietata, mentre quella al banco è consentita solo se viene assicurato il distanziamento. E i clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non sono seduti. Potrà essere poi rilevata la temperatura corporea (semaforo rosso qualora la temperatura fosse superiore a 37,5°). E vanno resi disponibili prodotti igienizzanti in più punti del locale: in particolare all’entrata e in prossimità dei bagni.
Per quanto riguarda il personale di servizio, ogni cameriere ha l’obbligo di utilizzare la mascherina e deve procedere a una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (specialmente prima di ogni servizio al tavolo).
Negli esercizi che dispongono di posti a sedere, va privilegiato l’accesso su prenotazione, mentre chi non ha posti fissi può garantire l’accesso a un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali. E tenendo come punto fermo il metro di separazione.
Insomma, qualche piccolo sacrificio val bene una pizza. O un piatto ben cucinato.