Dalla fonderia all’agricoltura: la piccola Vodo tra sacrifici e passione

Dalla fonderia all’agricoltura: la piccola Vodo tra sacrifici e passione

 

La fonderia e i campi. Il metallo e la terra. La fusione e la raccolta.

Mondi apparentemente distanti, quasi agli antipodi. Ma racchiusi in un’unica zona di montagna: Vodo di Cadore. E rispecchiati da una sola persona: Alessandro Michielli. Il quale si occupa da un lato della “Storica fonderia artistica”, attiva da oltre un secolo nella frazione di Peaio; dall’altro, dell’Azienda agricola Michielli, a Vinigo. «In effetti il tempo libero è ben poco – sorride il titolare delle due attività – ma il lavoro fa parte della vita. E io lo svolgo con profonda passione».

Nonostante lo scoppio della pandemia: «L’azienda agricola, di fatto, non si è mai fermata. Nella fase di emergenza, ci siamo organizzati per le consegne a domicilio. Che un tempo rappresentavano una rarità, mentre ora sono parte integrante dell’attività». Patate, cappucci, fagiolini, fagioli, zucchine, cetrioli e molto altro. Dai campi di Vinigo emergono solo primizie: «Stiamo assistendo a una sorta di rinascita dell’agricoltura. Sono sempre più i clienti che desiderano prodotti a chilometri zero. E alcuni, durante il lockdown, hanno ripreso a coltivare: perfino dal balcone di casa o sul terrazzo». 

Ben altro discorso, invece, per quanto riguarda la fonderia: «Siamo rimasti chiusi a lungo e la ripresa non è certo delle più agevoli. Perché la realizzazione di trofei e medaglie ci garantiva una rendita sicura. Ma il Coronavirus ha mandato in bianco tutte le gare e le manifestazioni sportive. Di conseguenza, viene meno anche la richiesta di premi materiali. Come se non bastasse, la burocrazia è pressante: passo più ore in ufficio, alle prese con carte e documenti, che a lavorare concretamente».

Dopo il buio del Covid, però, c’è luce: «Sono certo che i Mondiali di sci e le Olimpiadi invernali – conclude Michielli – contribuiranno alla ripresa dell’economia. E a risollevare alcuni settori: come l’artigianato artistico». A Vodo di Cadore, il futuro è già adesso. 

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