Dal Molin, la fisioterapista contro il suo passato: «Bei ricordi a Bolzano»

Dal Molin, la fisioterapista contro il suo passato: «Bei ricordi a Bolzano»

È la partita del cuore. E a scendere metaforicamente in campo è Laura Dal Molin, la fisioterapista della SSD Dolomiti Bellunesi. Sì, perché la sua personalissima “partita del cuore” è quella contro la Virtus Bolzano: un compagine che i ragazzi di mister Zanin affronteranno domenica 29 (ore 14.30, al polisportivo). E nella quale Dal Molin è rimasta per tre stagioni. 

OTTIMIZZARE I TEMPI – «Per me è una gara un po’ particolare – argomenta la fisioterapista – non lo nascondo. Ho sempre seguito la Virtus: non solo in questa stagione, ma anche in quella passata, in cui la squadra era in Eccellenza. Ho dei bellissimi ricordi di Bolzano: sia in termini di lavoro, sia a livello di rapporti umani». In Alto Adige, infatti, Laura Dal Molin ha potuto arricchire il suo bagaglio professionale e personale. Ed è cresciuta sotto ogni punto di vista: «Ho imparato tante cose. E una, in particolare: a ottimizzare i tempi. Perché il gruppo si allenava tardi, in orario serale. E di conseguenza, il tempo a disposizione era sempre ridotto». Il legame con Bolzano rimane profondo: «Sono rimasta in contatto con diverse persone che tuttora fanno parte della squadra. Mi fa piacere rivederle, come credo faccia piacere a loro». 

COSTANZA DI RENDIMENTO – Passando alla sfera calcistica, invece, la Virtus si presenta al polisportivo come una delle grandi sorprese del campionato. Pur essendo neopromossa, bivacca ai piani alti della graduatoria: basti pensare che attualmente occupa il gradino più basso del podio ed è a sole tre lunghezze dal primo posto, occupato dal Legnago. «Il loro rendimento in parte mi sorprende – prosegue – ma solo in parte. So che lavorano al meglio, hanno delle buonissime potenzialità. All’interno di una stagione lunga, scandita da periodi più o meno positivi, sono stati bravi a mantenere una costanza di rendimento». Curiosità statistica: la Virtus pareggia da cinque partite di fila. «E questo sì che è un po’ strano – sorride la fisioterapista – perché la ricordo come un formazione “da tutto o niente”». 

RAPPORTI UMANI – Nel frattempo, l’attività alla SSD Dolomiti Bellunesi prosegue nel migliore dei modi: «Mi trovo molto bene con chiunque, proprio come la scorsa annata – conclude Dal Molin -. Non è affatto difficile ambientarsi in questo gruppo, anzi. A tale proposito, è importante capire se un atleta ha qualche problema fisico o meno, ma anche scambiare qualche battuta o pensiero, parlare di aspetti extra sportivi, chiedere o dare consigli». Insomma, professionalità e rapporti umani: come a Bolzano. Come nell’ambiente dolomitico. Come nello stile di Laura, pronta a vivere la sua partita del cuore. 

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