La dedizione del Cadore a Venezia piace: quasi 5mila visitatori

La dedizione del Cadore a Venezia piace: quasi 5mila visitatori

Il numero, da solo, non dice molto. Inserito nella condizione della pandemia e delle misure anti-Covid dipinge invece un successo e spinge a guardare avanti. Perché non è vero che di cultura non si vive. Anzi. Lo sa bene la Magnifica Comunità di Cadore, che ha mandato in archivio la mostra di celebrazione dei 600 anni della dedizione alla Serenissima. Con cifre più che lusinghiere.

L’esposizione infatti è stata visitata da quasi 5mila persone in due mesi (4.742 per l’esattezza). Il quadro restaurato di Cesare Vecellio, che spiega in maniera simbolica il passaggio del Cadore sotto l’egida di Venezia (La storia in un quadro: Cesare Vecellio racconta la dedizione del Cadore a Venezia), ha riscosso un ottimo successo, soprattutto perché rispetto al passato sono mancati i turisti stranieri e i gruppi provenienti da molto lontano, per effetto delle misure di contenimento del coronavirus. 

«Abbiamo proposto una mostra che ha ottenuto un buon riscontro di presenze – sottolinea Renzo Bortolot, presidente della Magnifica -. Sapevamo che la stagione sarebbe stata particolare e per questo abbiamo riprogrammato i nostri progetti, privilegiando l’aspetto del restauro di opere locali e dello studio della storia cadorina rispetto a prestiti di importanti musei nazionali».

Tra i punti caratterizzanti l’esposizione soprattutto la volontà di far conoscere il Cadore e gli aspetti della sua storia. Spesso sconosciuti agli stessi cadorini.

«La mostra allestita nella Casa natale di Tiziano Vecellio- spiega Matteo Da Deppo, direttore dei Musei della Magnifica Comunità di Cadore -è riuscita nell’intento di animare il Cadore con una proposta storica culturale di livello che ha fornito agli ospiti e ai locali una opportunità di conoscere la storia locale. Parallelamente l’Ente ha condotto un’operazione di restauro mirata alla riscoperta e alla tutela delle opere legate al periodo di dominio della Serenissima in Cadore. I dati di affluenza di luglio ed agosto danno continuità al riscontro degli ultimi anni, confermando che la programmazione di esposizioni mirate sostenibili creano continuo interesse attorno alla Casa natale di Tiziano. Allo stesso tempo emerge in maniera chiara la mancanza quest’estate del turismo straniero e dei gruppi organizzati che prolungavano la stagione nel periodo di maggio – giugno e di settembre. Questo fatto ci ha fatto registrare una flessione del 24% rispetto al 2019, quando avevamo ospitato i due dipinti provenienti dalla Galleria degli Uffizi».

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