Cresce la produzione, aumentano le imprese: il settore bike funziona

Cresce la produzione, aumentano le imprese: il settore bike funziona

Sarà la cultura green in forte ascesa. O i costi della crisi energetica che spingono a lasciare l’auto in garage. Forse incidono anche la voglia di restare in forma e le nuove modalità di turismo lento che invitano a pedalare. Fatto sta che la bicicletta, prodotto di nicchia del Made in Italy, è sempre più un mezzo di trasporto in forte crescita. Lo conferma il Rapporto Meccanica 2023 dell’Ufficio studi di Confartigianato, che in occasione del Giro d’Italia ha dedicato proprio un focus alla bici.

I DATI

Alla fine del 2022 la filiera della bicicletta, che oltre alla produzione di biciclette e di loro componenti comprende anche la riparazione e il noleggio, conta 3.233 imprese a livello nazionale. Il cuore della filiera è rappresentato da 1.989 imprese artigiane. 

La dinamica è di forte sviluppo: in un anno le realtà produttrici crescono dell’1,4% in controtendenza rispetto al calo dello 0,7% del totale delle imprese, trainate dal +7,5% del noleggio di biciclette a cui si affianca il +0,3% della riparazione.

Nella ripresa post pandemia la produzione della bicicletta si mostra molto vivace superando i noti problemi che sta affrontando il sistema manifatturiero, quali in particolare l’aumento dei costi di materie prime ed energia, l’allungamento dei tempi di consegna e la crescente mancanza di manodopera, soprattutto se specializzata. Nel 2022 la crescita annuale della produzione del settore è pari, infatti, al 10,1% e rispetto al 2019 si registra un +34,7%. Nel 2022 l’export del settore vale 1.149 milioni di euro.

A BELLUNO

Gli artigiani associati a Confartigianato Belluno ritengono che la bici sia tra i settori più stabili, sia per le vendite sia per le riparazioni. «Abbiamo visto negli ultimi 10 anni un incremento costante di utilizzatori della bicicletta accelerato poi nel periodo della pandemia, come metodo per stare in forma; poi, negli ultimi sei mesi, stiamo vivendo un periodo di stabilità come tra l’altro era previsto» spiega Daniel Bettini, del Bettini Bike. «Il mese di maggio è sempre stato il periodo più interessante per le vendite delle biciclette soprattutto qui a Belluno, in quanto le temperature aumentano e aiutano l’utilizzo della bicicletta». 

La conferma arriva da Girelli Cicli di Santa Giustina, altra realtà storica del Bellunese: «La vendita di biciclette è un po’ in calo negli ultimi mesi, per quello che posso constatare nel mio negozio. Tiene molto bene invece la riparazione». 

Il periodo di stabilità delle vendite arriva comunque a seguito di un fermento figlio del Covid e del bonus che qualche anno fa aveva rialimentato il mercato. Ma cosa hanno comprato i bellunesi per pedalare? «Gli appassionati bellunesi cercano un po’ di tutto, negli ultimi anni sta prendendo piede il fenomeno gravel per andare anche su tracciati leggermente dissestati, soprattutto per non utilizzare le strade asfaltate, diventate estremamente pericolose. La gravel sta agevolando molto il fenomeno del cicloturismo. Anche le E-bike hanno cambiato il settore e abbiamo avuto un incremento costante dal 2015 a oggi» spiegano Bettini Bike e Girelli. 

SVILUPPO 

«Il settore bike è in ascesa e ha ancora ottime prospettive di sviluppo. Motivo per cui un territorio come il nostro ha il dovere di investire sul cicloturismo» afferma la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella. «In un lavoro coordinato tra Comuni, Provincia e Dmo è possibile mettere a frutto la promozione dei percorsi ciclabili, ricercatissimi in tutta Europa. Basti pensare che abbiamo la Calalzo-Cortina sempre molto frequentata e anche il segmento centrale della Monaco-Venezia. In più le nostre zone si prestano anche per il gravel e per la mountain bike. Il cicloturismo può diventare un settore di grande sviluppo, in grado di portare visitatori e quindi lavoro. Come associazione, siamo a disposizione della Dmo e degli enti locali per sviluppare le potenzialità del cicloturismo».

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