“Il miglior futuro per loro: la formazione necessaria per i giovani”: è andato in scena al Teatro Comunale l’evento di apertura delle iniziative legate al 70. anniversario del Centro per la formazione e la sicurezza di Belluno.
Protagonista della serata il professor Paolo Crepet, psichiatra, educatore e sociologo, chiamato ad intervenire, per l’appunto, sui temi, particolarmente attuali, delle questioni legate alla crescita e alla formazione dei nostri ragazzi, ai modelli educativi che la scuola è in grado di proporre oggi, alle prospettive nel mondo del lavoro di domani. Crepet non ha deluso le attese: «Lasciamo liberi i nostri ragazzi di inventare il proprio futuro, seguendo le proprie passioni e inclinazioni; le tecnologie offrono oggi strumenti nuovi e straordinari, che ci consentiranno di rendere futuribili anche i mestieri e le professioni della tradizione, particolarmente ricca in questi territori; io ho grande fiducia nei nostri giovani», ha detto tra l’altro Crepet, che ha poi invitato genitori, educatori e adulti a non volersi “sostituire” o intromettere eccessivamente nel percorso di crescita dei ragazzi.
All’inizio dell’incontro i saluti introduttivi di Massimo Riva e Igor Triches, rispettivamente presidente e direttore del Cfs e della scuola edile di Sedico. «Il numero di artigiani in età pensionabile è molto superiore rispetto a quello dei ragazzi che intraprendono la professione. Essere preparati per lavorare in cantiere, in laboratorio, in officina significa trovare oggi occupazione e gratificazioni anche economiche, ma soprattutto una propria dimensione personale e con essa appagamento e serenità. Mi rivolgo ai genitori: date fiducia alle scuole che insegnano un mestiere ai vostri figli: possono essere l’opportunità giusta per loro», ha affermato il presidente Riva.
Al termine della serata, alcuni ragazzi della scuola edile di Sedico, accompagnati dalla vicepresidente del Cfs Paola Tegner, hanno consegnato all’ospite un manufatto in calcestruzzo realizzato da loro e un caschetto protettivo da cantiere con serigrafato il nome del professor Crepet, che lo ha simpaticamente indossato per runa foro ricordo dell’incontro.