Da lunedì il Veneto sarà arancione. D’altra parte i numeri non mentono: il contagio cresce e porta con sé anche un Rt maggiore di 1. In provincia la situazione al momento, invece, non presenta grandi novità. Ieri i nuovi contagi giornalieri segnalati dal Dipartimento di prevenzione dell’Usl 1 sono stati 76.
E’ il numero più alto da alcune settimane a questa parte (mercoledì erano stati 74, giovedì 52), ma non è ancora allarme. Come ha più volte spiegato Sandro Cinquetti, direttore del Servizio Igiene e sanità, sotto i 100 nuovi contagi al giorno la macchina del tracciamento riesce a tenere botta, e l’analisi dei tamponi resta entro le 48 ore. Non si segnalano vittime, con il totale che resta ancorato a 580 morti in 12 mesi a causa delle complicazioni del coronavirus.
Se resta invariata la pressione sugli ospedali (al momento sono 74 le persone covid – positive ospiti delle strutture sanitarie del Bellunese, con 10 di queste in Terapia intensiva) preoccupa di più invece la situazione nelle scuole.
Nel consueto report settimanale l’Usl 1 segnala che sono 25 (+12 rispetto ad una settimana fa) le classi in carico al “Team scuola” del Dipartimento di Prevenzione con almeno un allievo positivo: 2 (-2 rispetto a sette giorni fa) negli asili; 9 (+8) nelle scuole elementari; 4 (+1) nelle medie; 10 (+5) nelle scuole superiori. Mentre sono 12 (+ 4 in una settimana) quelle in isolamento, secondo le nuove indicazioni per combattere il contagio: 2 negli asili; 6 nelle elementari (la scorsa settimana non ce n’era nemmeno una); 3 alle medie e una alle superiori. Ma – come riporta l’Usl 1- «16 delle 25 classi con almeno un positivo appartengono all’area Cadore-Comelico-Cortina». L’Alto Bellunese quindi, come in occasione dell’avvio della seconda ondata, torna di nuovo sotto i riflettori.