Coronavirus, situazione rovesciata. Ora un terzo della provincia è “Covid free”

Coronavirus, situazione rovesciata. Ora un terzo della provincia è “Covid free”

A lungo, questo inverno, la provincia di Belluno è stato il territorio con il più alto numero di contagi (in percentuale) del Veneto. Ora però potrebbe essere il primo a liberarsi di covid – 19. Certo, al momento è solamente una speranza e non si deve abbassare la guardia. Ma tra le Dolomiti le misure di contenimento messe in atto nell’ultimo mese stanno funzionando eccome.

Lo dimostra il consueto report settimanale sull’andamento del contagio diffuso ieri dall’Ulss 1. In quattordici giorni lo scenario si è completamente rovesciato. Due settimane fa oltre un terzo della provincia (23 Comuni su 61) aveva un’incidenza del contagio superiore ai 250 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. In undici municipi il valore superava i 500 casi. Ed erano solamente 8 quelli dove non si era registrato nessun nuovo caso.

Ebbene, ora un terzo della provincia può dirsi “covid free”: in 23 Comuni non si sono registrati nuovi casi. Si tratta di Alano di Piave, Lamon, San Gregorio nelle Alpi, Gosaldo, Rivamonte, Canale d’Agordo, Cencenighe, Vallada, San Tomaso, Colle Santa Lucia, Selva di Cadore, Zoppè, Cibiana, Ospitale, Perarolo, Valle di Cadore, Domegge, Lorenzago, Lozzo, Auronzo, Danta, San Nicolò Comelico, Tambre. E sono 7, invece, quelli con un’incidenza ancora da “zona rossa”: Limana, La Valle Agordina, Taibon, Falcade, Comelico Superiore, Alleghe e Soverzene. Questi ultimi sono gli unici due Comuni bellunesi attualmente sopra i 500 nuovi casi per 100mila abitanti.

Una decrescita rapida ed uniforme, che fa ben sperare. Da più di una settimana i bollettini giornalieri di Azienda Zero rilevano meno di 50 casi positivi al giorno. Ieri, per esempio, ne sono venuti alla luce 27, domenica erano stati 15. E in 48 ore non si sono conteggiati nuovi decessi.

L’altra notizia positiva di giornata è il repentino calo dei ricoveri. Da alcuni giorni i pazienti negli ospedali bellunesi erano stabilmente sopra quota 90. Ancora domenica erano 92. Ieri, invece, in un sol colpo, dieci di meno. La stessa tendenza si osserva per i ricoveri in terapia intensiva. Domenica erano 13, ora sono 10, egualmente suddivisi tra Belluno e Feltre. Risultato? Dopo aver sfiorato il livello 4 (su 5), da ieri il territorio dell’Ulss 1 torna ad un più rassicurante livello 3.

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