Confindustria, l’ultimo appello: «Non meritiamo Olimpiadi a metà»

Confindustria, l’ultimo appello: «Non meritiamo Olimpiadi a metà»

Una lettera indirizzata al Cio (il Comitato olimpico internazionale) con cui i presidenti di Confindustria Veneto e Confindustria Belluno Dolomiti, Enrico Carraro e Lorraine Berton, lanciano un ultimo appello perché «le gare di slittino, bob e skeleton siano assegnate, senza esitazione alcuna, a Cortina d’Ampezzo dove presto si inizieranno i lavori dello Sliding Center per cui è scesa in campo la società Pizzarotti, tra le principali aziende italiane ed europee nel settore delle grandi opere pubbliche».

La missiva è stata inviata al Cio nelle scorse ore e, per conoscenza, a Giovanni Malagò (presidente Comitato Olimpico Nazionale Italiano), Andrea Abodi (ministro per lo Sport e i Giovani), Matteo Salvini (ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Luca Zaia (Regione Veneto), Attilio Fontana (Regione Lombardia), Maurizio Fugatti (Provincia Autonoma di Trento), Arno Kompatschner (Provincia Autonoma Bolzano), Gianluca Lorenzi (sindaco di Cortina d’Ampezzo) e Giuseppe Sala (sindaco di Milano).

Carraro e Berton si rivolgono al presidente Bach e all’intero Comitato «con urgenza e preoccupazione», parlando di «una questione strategica per il futuro di interi territori e per la piena riuscita delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026». I due presidenti sottolineano come la pista da bob a Cortina sia «uno dei capisaldi della candidatura olimpica – e del suo conseguente successo – nonché l’unica reale garanzia di Olimpiadi vere sul territorio, con gare, atleti e vibrante spirito olimpico».

«Non si tratta di un feticcio, ma di una infrastruttura sportiva erede di una grande tradizione – iniziata con le Olimpiadi del 1956 – e proiettata al futuro perché alle gare di slittino, bob e skeleton sono collegate altre partite fondamentali, come quella del villaggio olimpico e, più in generale, la stessa legacy olimpica, fatta di opere concrete, visibilità, fiducia e buone pratiche».

«La mancata assegnazione delle gare a Cortina rischia di innescare un effetto domino capace di azzerare la portata dell’evento. È un’ipotesi che vogliamo e dobbiamo scongiurare. Cortina non merita Olimpiadi a metà o ridotte: in questo modo si andrebbe a creare un evidente squilibrio tra territori in quella che invece era stata salutata come la prima Olimpiade “diffusa” della storia, capace di aggregare montagna e area metropolitana di un’unica Nazione».

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