Sarà un lunedì. 24 maggio, per la precisione. “Il Piave mormorava”. Stavolta però saranno Fedaia, Pordoi e Giau a mormorare. Anzi, a cantare e far sognare il popolo del ciclismo. Grande battaglia, grande spettacolo: il tappone dolomitico si disputa qui, sulle strade bellunesi. Il Giro d’Italia 2021 potrebbe decidere una parte del podio (se non proprio il vincitore) nella tappa Sacile-Cortina, forse la più dura di tutta la corsa.
La corsa rosa è stata presentata pochi minuti fa negli studi Rai di Corso Sempione. Partenza sabato 8 maggio da Torino. Conclusione domenica 30 maggio a Milano. In mezzo, lo spartiacque dolomitico. Con la conferma dei tre passi da affrontare. La tappa da 212 chilometri precederà il giorno di riposo. E concluderà di fatto la seconda settimana di Giro.
La prima asperità di giornata arriverà dopo pochi chilometri, con la salita da Fregona al Consiglio. Ma le pendenze saranno bazzecole rispetto a quanto verrà dopo. Perché i corridori scenderanno dall’altopiano per dirigersi verso Belluno, Mas, Agordo e iniziare l’approccio a sua maestà il Fedaia, inserito nella tappa come “Montagna Pantani”. Sarà affrontato da Rocca Pietore, in un versante che presenta rampe davvero impegnative. Dopo la discesa verso Canazei, ecco il secondo passo, il Pordoi che sarà anche “Cima Coppi”, vale a dire il punto più alto raggiunto dai girini nel 2021 (a quota 2.239). E poi, gran finale sui tornanti del Giau (in foto), affrontato da Colle Santa Lucia prima della discesa verso il traguardo di Cortina.