Confartigianato: «I cantieri devono ripartire, il 4 maggio potrebbe essere tardi»

Confartigianato: «I cantieri devono ripartire, il 4 maggio potrebbe essere tardi»
 
 
Imprese chiuse, anche quelle del settore casa. In altri termini, il principale motore economico del mondo artigiano si è fermato. «Confartigianato Belluno si è spesa a livello provinciale e regionale per cercare di trasmettere al Governo l’importanza che le attività più piccole e non esposte al rischio contagio potessero riaprire» ricorda il direttore, Michele Basso. Tra queste, le più numerose sono le imprese edili, che includono pure pittori e posatori. Il blocco sanitario le ha costrette a fermarsi. E in pratica ha congelato uno dei più importanti settori economici del territorio, con la conseguenza di un forte calo dei fatturati e del ricorso agli ammortizzatori sociali che ha coinvolto non solo le imprese edili, ma anche tutta la filiera legata alle costruzioni.
 
La mancanza di liquidità, i clienti che non pagano i lavori terminati e i costi fissi che rimangono, rischiano di mettere in ginocchio soprattutto le micro e piccole imprese artigiane. Un pericolo da scongiurare con un’impostazione diversa. «Ora il ragionamento per la ripartenza non va fatto sulla base dei codici Ateco, ma sulla base del rischio – sostiene il direttore Basso -. E oggi le condizioni per una ripartenza ci sono, soprattutto nelle attività di lavori edili all’aperto, magari partendo dai cantieri dove opera una sola impresa, organizzando l’azienda per rispettare i parametri indicati al fine di evitare ulteriori contagi, mantenendo le distanze, con le protezioni adeguate, garantendo i trasporti da e per i cantieri in modo sicuro, con tutta la responsabilità che questo momento impone». 
 
Secondo il direttore di Confartigianato Belluno, si può ricominciare con una ripartenza graduale, per infondere speranza alle imprese oggi bloccate e garantire ai clienti la loro salute oltre a quella dei lavoratori. Il tutto, con l’applicazione delle misure previste dai protocolli di sicurezza. «Siamo pronti come associazione a ragionare con gli enti preposti su “come” rientrare e soprattutto su “quando” rientrare, perché il 4 maggio potrebbe essere già tardi per la sopravvivenza di molte imprese – afferma il direttore Michele Basso -. Ci auguriamo che tutte le imprese possano ripartire al più presto, perché solo così si può tentare di rimettere in moto il volano dell’economia che vede nel sistema casa uno dei suoi principali protagonisti».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto