Colpo d’orgoglio degli edili. «Bene il Pnrr, ma a queste cifre ci rimettiamo»

Colpo d’orgoglio degli edili. «Bene il Pnrr, ma a queste cifre ci rimettiamo»

Il casus belli, se così si può chiamare, è stata la gara d’appalto per i lavori Pnrr al liceo Tiziano (Cantieri Pnrr: gara deserta e la Provincia si appella alle imprese locali). È andata deserta e la Provincia ha lanciato un appello alle imprese locali. Un appello normalissimo. Del resto, se non partecipano le aziende bellunesi, invitate con apposita procedura, è automatico che le gare debbano essere allargate e che ci saranno ditte da fuori provincia ad aggiudicarsi gli appalti. Fatto sta che le imprese bellunesi si sono sentite di dover puntualizzare. «Non partecipiamo perché non ci conviene». Questo il messaggio affidato a due note di Ance (associazione nazionale costruttori edili) e Confartigianato.

«I fondi Pnrr sono importantissimi, su questo condividiamo l’idea del presidente della Provincia di Belluno. Ma per essere davvero un’opportunità per le imprese e per il territorio, è necessario adeguare i prezzi e dilatare i tempi di intervento» ha scritto il presidente di Ance Belluno, Paolo De Cian. «Il valore degli appalti che sono andati a gara recentemente non è adeguato. È legato a un prezziario che non tiene conto dei rincari e alla fine i cantieri rischiano di non essere remunerativi per le imprese. Per questo come Ance stiamo lavorando alla definizione di un prezziario adeguato allo scenario attuale, che non può non tener conto della difficoltà di approvvigionamento di materie prime, dei costi energetici e di tutto quello che ne consegue. Altrimenti, se i prezzi restano quelli che stiamo vedendo, è quasi naturale che le gare vadano deserte».

«Sono anni che viene chiesta una revisione dei prezzi. Se le gare del Pnrr andranno deserte, forse è l’occasione buona per definire una volta per tutte un prezziario in linea con i costi reali dei cantieri» aggiunge Fabio Zatta, presidente degli edili di Confartigianato Belluno. «In questo momento le nostre imprese devono fare i conti con aumenti spropositati dei costi e non possono permettersi di lavorare in perdita. Non possono fare da banca, dato che i pagamenti avvengono successivamente. Se verranno perse le occasioni del Pnrr, non sarà certo colpa delle aziende edili, che anzi sono pronte a lavorare, ma non tutte a condizioni di riserve e revisioni in corso d’opera. Senza contare i tempi stretti per certi interventi».

L’altro problema sollevato dagli edili è proprio quello dei tempi, ritenuti troppo stretti. E la richiesta è duplice. Da un lato alla politica nazionale, per rivedere tempi e prezzi. Dall’altro agli enti pubblici locali, «di avere il coraggio di bocciare progetti che non hanno costi congrui».

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