Colpo di coda dell’inverno, i frutteti ricorrono all’irrigazione termica

Colpo di coda dell’inverno, i frutteti ricorrono all’irrigazione termica

Un giardino di fiori e di ghiaccio. Un’atmosfera magica, da fiaba, con il rosa dei petali dei peschi e il bianco degli albicocchi racchiusi in una bolla sottile di ghiaccio trasparente da sembrare vetro. Se non fosse che il rischio è di buttare l’intero raccolto senza neanche vederlo passare, sarebbe fantastico. 

È la pratica dell’irrigazione termica, adottata in questi giorni da diverse aziende agricole, tra cui la Giasena di Ponte nelle Alpi. Serve a prevenire il freddo. Perché nelle ultime notti il gelo si è fatto sentire.

IL TERMOMETRO

Il colpo di coda dell’inverno era stato annunciato. I termometri sono scesi ovunque sotto lo zero nelle ultime due notti. Anche nei fondovalle e in Valbelluna, dove di buon mattino un sottile strato di brina ha ricoperto prati, alberi e le automobili parcheggiate fuori.

Le minime registrate dalle centraline Arpav nella notte tra martedì e mercoledì (4 e 5 aprile) sono da inverno pieno: -2,4 gradi a Feltre, -2,3 a Belluno, -3 ad Agordo e -4,7 a Forno di Zoldo. Se si sale di quota, il termometro scende ulteriormente: -5,8 gradi a Falcade, -7,4 ad Arabba, -6,5 a Cortina. E in alta montagna si sono raggiunte minime a doppia cifra (-12 sulle Tre Cime di Lavaredo e a Ra Valles, sopra Cortina, -15 a Punta Rocca, sulla Marmolada).

IRRIGAZIONE TERMICA

Proprio per evitare che il freddo “bruci” le prime fioriture, uscite con il tepore della settimana scorsa, molti agricoltori adottano la pratica “antibrina”. Si tratta di un sistema di irrigazione a scopo termico che permette di proteggere gli organi riproduttivi del fiore dalle brinate primaverili notturne. In questo modo, racchiusi da uno strato sottile di ghiaccio vengono protette le piante. Infatti, il calore che si libera dal congelamento dell’acqua protegge i delicati fiori.

Alla Giasena di Ponte nelle Alpi il trattamento sta interessando pesco e albicocco. Per fortuna le altre fioriture sono ancora un po’ indietro. Per l’agricoltore l’irrigazione termica è costosa e non mette al riparo al cento per cento dai danni del freddo. Per chi osserva da esterno, invece, è uno spettacolo. 

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