Da Paludi a Cadola, traffico paralizzato. E a essere bloccata era anche una parte della statale: il motivo? Le code ai tamponi.
«È prioritario ampliare il numero di drive-in sul territorio». Ad affermarlo, all’unisono, sono i sindaci dei Comuni di Alpago e di Ponte nelle Alpi, Alberto Peterle e Paolo Vendramini. I quali, dopo un confronto avvenuto nella mattinata di ieri, sono giunti alla stessa conclusione: «In questo periodo, centinaia e centinaia di persone si rivolgono al Centro tamponi di Paludi, che ormai non regge più il carico di richieste». E le conseguenze si espandono a macchia d’olio, visto che si creano colonne interminabili di automobili e la viabilità è sostanzialmente in tilt, con ripercussioni e disagi per tutti.
Da qui la richiesta di individuare ulteriori spazi per effettuare i test di verifica rispetto alla positività o meno al Covid-19: «Spazi che in realtà già ci sarebbero – riprendono i sindaci -. Lo stesso primo cittadino di Longarone, Roberto Padrin, si è detto pronto a concedere una parte del quartiere fieristico, mentre a Ponte nelle Alpi è già stata adottata, con successo, la soluzione del Pala Mares».
Le amministrazioni comunali intendono fare squadra insieme all’Ulss 1 Dolomiti e alle istituzioni preposte: «La nostra presa di posizione è condotta nel pieno rispetto di un sistema sanitario a cui non saremmo mai grati abbastanza per il lavoro che sta portando avanti. Così come siamo consapevoli che il personale è ridotto e far fronte alla nuova ondata di contagi è estremamente difficile. Ecco perché ci rendiamo disponibili per arrivare a una soluzione in grado di risolvere, o comunque attutire, i disagi del momento».