Obiettivo raggiunto: la generosità di associazioni, istituzioni e cittadini ha toccato quota 36mila euro. Quindi può tornare a Belluno il prezioso volume della biblioteca Piloni, dipinto da Cesare Vecellio.
“Scriptores historiae Augustae” di Svetonius Tranquillus Gaius, Basilea, Froben et Nicolaus Episcopius, Julii 1533, è un’edizione critica dell’opera del biografo latino, curata dagli umanisti Giovan Battista Egnazio ed Erasmo da Rotterdam. Ma soprattutto, è un volume con una firma artistica importante, quella del cugino di Tiziano. In questa edizione cinquecentina l’artista cadorino disegnò su uno sfondo blu i ritratti a medaglione dei dodici cesari, sempre in riferimento al contenuto dell’opera.
L’opera faceva parte della preziosa collezione libraria della famiglia Piloni, riconosciuta come un originale capolavoro rinascimentale e dispersa alla fine del XIX secolo; i 172 volumi dipinti da Vecellio sono oggi custoditi nelle più importanti biblioteche pubbliche e private del mondo. Ma una piccola parte torna a Belluno, grazie alla generosità di tantissimi cittadini e associazioni.
«Finita la pandemia, organizzeremo un grande evento per la presentazione pubblica del volume, coinvolgendo coloro che hanno collaborato e aperto a tutta la cittadinanza – fanno sapere dalla biblioteca civica -. Sarà una grande festa per Belluno che, in un periodo difficile, ha dimostrato di credere in questo progetto culturale e di avere l’orgoglio di riprendersi un piccolo ma prezioso pezzo della sua storia. Che ora potrà conservare e valorizzare anche per le future generazioni. Con l’arrivo di questo esemplare la biblioteca civica di Belluno arricchisce la sua importante raccolta libraria e diventa la biblioteca europea che conserva il maggior numero di volumi della collezione Piloni, precedendo la Bibliotèque nationale de France che ne conserva tre».