È appena calato il sipario sull’edizione 2022 di Mido e per Certottica, protagonista della tre giorni meneghina, è tempo di fare bilanci. La manifestazione, che ha ospitato oltre 660 espositori provenienti da 45 Paesi diversi e ha richiamato visitatori da più di 50 Nazioni, ha delineato un quadro preciso e decisamente positivo sullo stato di salute del comparto: dati alla mano, l’industria dell’occhiale ha reagito con forza agli scossoni provocati dalla pandemia arrivando nel 2021 a recuperare il terreno perso nell’anno orribile del Covid. «Abbiamo scelto di presentarci al Mido proponendoci come Gruppo e non più solo come singole realtà a sé stanti – dichiara Luca Businaro, presidente del Gruppo Certottica –. Abbiamo voluto lanciare un segnale di cambiamento che restituisse al tempo stesso anche una forte impronta di continuità, nell’ottica di dare il giusto risalto a tutte e tre le realtà che compongono il nostro universo e alla loro attività, il cui amplissimo raggio d’azione ci consente di garantire alle filiere del made in Italy una gamma di servizi specialistici in campi come la certificazione, l’education per nuovi professionisti, la ricerca applicata e la normazione. Un aspetto fondamentale, specialmente in un periodo come quello che stiamo vivendo e che ci vede impegnati in prima linea nel contribuire alla ripartenza di un settore così essenziale».
Sempre stando a Anfao, che di Certottica è socio di maggioranza, l’export italiano ha segnato una crescita del 39,2% sul 2020 e del 3,4% sul 2019 con buone conferme da Stati Uniti ed Europa. Ottima performance anche nel Regno Unito (+16,8%), risultato particolarmente incoraggiante quest’ultimo, perché arrivato nonostante le difficoltà derivanti dall’incognita Brexit. «All’evoluzione normativa che ha interessato la Gran Bretagna negli ultimi due anni . prosegue Businaro – abbiamo risposto dando vita a CertDolomiti che ha proprio il compito di rilasciare attestati di conformità validi per il mercato».