La “fase 2” impone un problema. Forse, “il” problema: dove stanno i bambini e i ragazzi, se i genitori lavorano? La soluzione potrebbe essere quella dei centri estivi. Anche se molto probabilmente non sarà sufficiente. «L’emergenza legata alla custodia dei nostri bambini e dei nostri ragazzi esploderà in tutta la sua urgenza nelle prossime settimane, di pari passo con la progressiva ripresa delle attività produttive: occorre farsi trovare pronti» sostiene Dario Scopel, coordinatore provinciale di Forza Italia.
«Non basterà l’eventuale riproposizione dei giorni di congedo parentale o del bonus baby-sitter da 600 euro; qui il rischio concreto – sottolinea Scopel – è che i genitori, richiamati al lavoro a tempo pieno, si vedano “costretti” a lasciare i propri figli ai nonni, ovvero la categoria di persone più a rischio di contagio. Occorre strutturare dei servizi dedicati, sull’esperienza dei centri estivi, anche per i ragazzi delle scuole elementari se non addirittura, in alcuni casi, delle medie». Tutto questo, aggiunge il coordinatore bellunese del partito, mettendo naturalmente in campo le precauzioni dovute (misurazione della temperatura all’ingresso, sostituzione dell’abbigliamento, igienizzazione frequente degli spazi e quant’altro). «Chiedo dunque – conclude Scopel – che tutti i nostri rappresentanti istituzionali sia a livello regionale che parlamentare e governativo si facciano carico di questa emergenza per le nostre famiglie, che è però anche un modo per tutelare i nostri concittadini più a rischio di contagio».