Qualche giorno fa l’ultimo episodio, un’aggressione ai danni di due agenti. Ed è solo l’ultima di una lunga serie. Resta critica la situazione nella sezione Salute mentale del carcere di Baldenich.
Una situazione definita “paradossale” dalla Cisl Fns all’indomani della Giornata mondiale della salute mentale. «Fortunatamente – spiega Robert da Re della Cisl Fns Belluno Treviso – i poliziotti con professionalità hanno saputo arginare l’evento, evitando il coinvolgimento dell’infermiera di turno. L’aggressore era stato segnalato più volte per la sua aggressività nei confronti degli altri ristretti, dei poliziotti e del personale infermieristico, in grande difficoltà nella somministrazione della terapia, che infatti non veniva assunta dal detenuto da più di un mese».
Le aggressioni si ripetono con frequenza da troppo tempo, «senza interventi concreti né da parte dell’amministrazione penitenziaria, capace solo di fare promesse mai mantenute, lasciando i poliziotti alla mercé degli eventi, né da parte del servizio sanitario». Sabato scorso l’ennesima promessa, dopo la segnalazione della nuova aggressione al provveditore dell’amministrazione penitenziaria per il Triveneto.
«Ci è stato assicurato», spiega Da Re, «che l’ufficio sta dando impulso allo spostamento dell’Articolazione salute mentale in un altro carcere della regione, non appena le tempistiche lo consentiranno. Una risposta che non ci tranquillizza, perché di queste promesse dal 2017 ad oggi ne abbiamo fin troppe. Quella più famosa è una delibera della Regione Veneto del giugno 2019 che stabiliva che la sezione psichiatrica avrebbe dovuto essere spostata in altra sede entro 18-24 mesi. Chiediamo al governatore del Veneto e all’assessore alla Sanità di concretizzare quanto deliberato e di porre fine una volta per tutte a questa vicenda paradossale».