Carburanti alle stelle, Confcommercio: «Tagliamo le accise»

Carburanti alle stelle, Confcommercio: «Tagliamo le accise»

Non solo bombe sulle città ucraine, e milioni di profughi. L’invasione russa dell’Ucraina rischia di costare caro a tutto il mondo occidentale. Anche ai bellunesi, alle prese con l’aumento vertiginoso dei costi dei carburanti, che rischia di mettere in ginocchio famiglie e interi settori produttivi.

«Stiamo assistendo impotenti a una escalation dei prezzi dei carburanti che temo metterà alcuni settori e imprese in ginocchio in brevissimo tempo», è l’allarme lanciato da Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno. «Ci stanno contattando vari gestori di impianti stradali che, a fronte di un guadagno ormai irrisorio di 25/30 millesimi al litro, si vedono drasticamente ridurre le vendite perché l’utenza ovviamente a sua volta è costretta a contrarre i consumi; del resto con benzina e gasolio a ben oltre i 2 euro e in continua crescita ciò risulta del tutto comprensibile. I gestori, anticipando le somme per l’acquisto del prodotto non riescono più a sostenere l’impatto dei carichi in cisterna. Non posso più ordinare benzina e gasolio».

«Se guardiamo ad altre categorie – continua Doglioni – non posso che pensare ad esempio ai commercianti ambulanti che per raggiungere ogni giorno le proprie piazze mercatali devono “macinare” decine e decine di chilometri affrontando il conseguente pauroso aumento dei costi di rifornimento con scarse e sempre più incerte possibilità di assorbimento sul lato vendite. Per non parlare ovviamente di autotrasportatori, padroncini, imprese della distribuzione all’ingrosso che ogni giorno hanno sulle strade i propri mezzi per le consegne».

Tra i settori che rischiano molto, anche quello turistico. «Nella sua fase conclusiva di una stagione invernale comunque non trionfale – continua Doglioni –  subirà una contrazione di arrivi e presenze considerando quanto impatta sul cliente finale il costo degli spostamenti. Al pari le cene in ristorante o in pizzeria rischiano di andare sempre più in cima alla lista delle rinunce da parte dei cittadini. Allo stesso modo, ad esempio, tutte le attività legate al tempo libero come il cinema, la palestra che stavano solo ora rialzando la testa dalle conseguenze della pandemia».

E allora, per cercare di tamponare la situazione di vera emergenza economica, secondo il presidente di Confcommercio Belluno non c’è che una ricetta: tagliare le accise sui carburanti. «Una componente fiscale che incide per il 55% sul prezzo alla pompa non è più sostenibile, giustificabile e tollerabile. Mi chiedo cosa ci fanno ancora tra le accise somme riferite ad emergenze anche antecedenti alla seconda guerra mondiale (guerra di Etiopia), a crisi economiche del secondo dopo guerra, ad eventi atmosferici come alluvioni e terremoti di ormai 50 anni fa. L’Italia si sta fermando di nuovo. Non possiamo permetterlo».

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