Cancia non ha pace e fa ancora una volta i conti con il maltempo. Il forte temporale che ha colpito il Cadore giovedì sera ha provocato uno smottamento in quota e fatto scattare l’allarme lungo la SS51 di Alemagna: semafori rossi accesi, traffico bloccato per ore tra paura e disagio, fino alla riapertura avvenuta alle 21, dopo il via libera dei Vigili del Fuoco.
A preoccupare inizialmente era stato il rischio di una colata detritica: i sensori avevano rilevato intense precipitazioni e movimenti anomali, ma fortunatamente gli invasi – già parzialmente svuotati – hanno trattenuto il fango. In strada è scesa solo acqua, senza necessità di interventi di pulizia.
Tutto è bene ciò che finisce bene? Non proprio. A seguito del movimento franoso è stata scalzata una cisterna interrata, che è scivolata verso valle, causando la fuoriuscita di gasolio nel torrente Boite. I Vigili del Fuoco, insieme alla Protezione Civile, ai tecnici della Provincia e all’ARPAV, sono intervenuti con tempestività, installando panne assorbenti per contenere la macchia di idrocarburi. Il carburante è stato infine bloccato alla diga di Vodo di Cadore, dove – grazie alle paratoie chiuse – una ditta specializzata ha aspirato il gasolio per portarlo in impianti di smaltimento autorizzati.



Nel pomeriggio di ieri (27 giugno) in prefettura a Belluno si è poi tenuto un incontro operativo sullo sversamento: la cisterna (della capienza di circa 15 metri cubi) è stata individuata e, secondo quanto dichiarato, sarà completamente svuotata entro la giornata di oggi (28 giugno). La zona interessata è stata compartimentata per limitare ulteriori contaminazioni.
«Un grazie sentito – dichiara il consigliere delegato Franco Bortoluzzi – va alla Prefettura, a Enel, all’Arpav, alla Regione Veneto, alla Protezione Civile dell’Antelao e ai vari settori della Provincia per l’immediata attivazione. I Vigili del Fuoco, in particolare, hanno posizionato anche paratie a Davestra per bloccare possibili fuoriuscite di idrocarburi». In arrivo anche un provvedimento del Settore Caccia e Pesca della Provincia: in via precauzionale, il pesce pescato nei bacini coinvolti non potrà essere utilizzato per scopi alimentari e dovrà essere rilasciato.
Intanto, continua il lavoro dei volontari: oggi a Cancia saranno impegnati 20 operatori della Protezione Civile per liberare il centro abitato dai detriti. La stima parla di circa 5.000 metri cubi di materiale smosso: una massa significativa, per fortuna in buona parte intercettata dalla briglia “Sabo Dam” e dalle vasche di contenimento.