La “Cadore s.c.s.” diventa un “caso di studio” alla scuola di attivazione politica di “Mag Verona – Mutua per l’Autogestione Cooperativa Sociale”: la realtà scaligera, infatti, ha promosso un incontro dedicato alle imprese di comunità. 

Ad aprire l’appuntamento è stato il professor Pier Angelo Mori, ordinario dell’Università di Firenze e uno dei massimi esperti di imprese comunitarie, che ha inquadrato il tema e le caratteristiche generali di questo tipo di imprese. 

A portare invece l’esperienza pratica della Cadore ha pensato il responsabile del settore progettazione Michele Pellegrini: «Abbiamo ripercorso le varie tappe della Cadore, dalla sua nascita allo sviluppo che la ha portata al raggiungimento dell’attuale forma consolidata di impresa capace di offrire al territorio annualmente centinaia di opportunità lavorative. Senza considerare l’attenzione particolare al rapporto con gli enti pubblici: nonostante le difficoltà burocratiche e quelle legate al momento di crisi». 

Rimane questa la strada maestra per pensare a strategie di sviluppo condivise territorialmente: «Per spiegare l’importanza di simili collaborazioni pubblico-privato abbiamo portato l’esempio concreto di un’iniziativa del “Sistema salva-gente”: la dimostrazione ideale di progetto sostenuto da un partenariato territoriale con il fine di promuovere misure a contrasto della povertà. In questo caso, grazie al finanziamento di Fondazione Cariverona e alla collaborazione di otto Comuni, due Unioni montane, l’Azienda sanitaria e una cooperativa sociale, è stato possibile realizzare progetti che hanno inciso sulle povertà economiche, lavorative, domestiche e sociali di decine di famiglie del Cadore e del Comelico». 

Foto d’archivio