Tra meno di un anno e mezzo Belluno andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco. Dopo due mandati consecutivi Jacopo Massaro non si potrà ricandidare. E nei giorni scorsi ha auspicato che si possa portare avanti il suo progetto politico. Nel Centro sinistra, non è un mistero, si sta lavorando da tempo per il ricompattamento.
E nel Centro destra? È ancora presto. Nessuno, per il momento, si espone. Non sarà però della partita Paolo Gamba, sconfitto nel 2017 da Massaro al ballottaggio. Dopo 20 anni di impegno amministrativo ha deciso di farsi da parte. «D’ora in poi sarò solo di supporto, ma non lascerò da solo chi vorrà mettersi in gioco per cambiare il volto della città».
Dopo dieci anni di amministrazione Massaro, per il Centro destra è ora di voltare pagina. «Ora siamo all’opposizione, ma fra un anno diventeremo maggioranza», assicura Gamba, che ieri, assieme agli altri capigruppo di opposizione ha fatto le pulci al bilancio di fine anno del sindaco. «Sappiamo che il 2020 è stato un anno difficilissimo – attaccano le opposizioni – ma l’emergenza non finirà nel 2021. Massaro dice che non c’è stato dialogo con le categorie economiche? Se ci avesse ascoltato avrebbe attivato già in primavera un tavolo congiunto per capire come sostenere commercianti, cittadini e imprenditori. Ma non ci ha voluto coinvolgere, nemmeno dopo l’incontro che abbiamo avuto ad agosto». Per la minoranza «La città non ha un’idea di sviluppo futuro. E la maggioranza, checché ne dica il sindaco, è nel caos: molti consiglieri non vedono l’ora che finisca quest’esperienza. Caratterizzata anche da episodi eticamente discutibili, come la gestione del progetto Inlab». Sul tema la minoranza minacciò una mozione di sfducia e venne inviatata dal sindaco a rivolgersi alla procura. Ma non lo fece. «Non siamo giustizialisti, la nostra è una forte critica sul piano politico. Per il resto, se ci saranno dei reati, starà alla Procura procedere».
Nel suo bilancio di fine 2020 e guardando al 2021, Massaro ha posto l’accento sui progetti che andranno in porto. Dalle Gabelli agli altri cantieri della Rigenerazione urbana, dal nuovo ponte sul Piave alla Cucciolo – Marisiga. «Sono i consueti spot di un sindaco molto social e poco utile socialmente – usano il sarcasmo gli esponenti di minoranza – perché sa benissimo che alcuni di questi progetti non vedranno mai la luce. Come l’Auditorium, vergognosamente chiuso dal 2012. È vero che su nostro stimolo è stato inserito nelle opere in programma per il 2021, ma i 600mila euro per l’intervento arrivano (dovrebbero arrivare) da alienazioni. In pratica non ci sono. E il progetto di Rigenerazione urbana, così tanto sbandierato, non farà che consegnare alla città delle strutture dai costi di gestione elevatissimi. Massaro avrebbe fatto meglio a concentrarsi sul decoro della città. Il piano neve, per esempio, è stato un fallimento, così come la manutenzione dei cimiteri e delle frazioni. Perché non pensare ad affidare quei lavori a Bellunum?»